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COMO: Davanti al Giudice Preliminare gli assassini del parrucchiere
Stamani verrà interrogato Marino Zandi, mentre domani al Beccarla di Milano il minorenne. Per domani fissata l’autopsia che chiarirà le cause della morte.
COMO: Davanti al Giudice Preliminare gli assassini del parrucchiere
Stamani verrà interrogato Marino Zandi, mentre domani al Beccarla di Milano il minorenne. Per domani fissata l’autopsia che chiarirà le cause della morte.
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Dovranno comparire tra questa mattina e domani davanti al Giudice Preliminare di Como, Vittorio Anghileri, i due giovani assassini di Vito Pisciotta, il barbiere di Ponte Chiasso ucciso brutalmente una settimana fa nel suo negozio di piazzetta...
COMO.
Dovranno comparire tra questa mattina e domani davanti al Giudice Preliminare di Como, Vittorio Anghileri, i due giovani assassini di Vito Pisciotta, il barbiere di Ponte Chiasso ucciso brutalmente una settimana fa nel suo negozio di piazzetta 24 Maggio da due ragazzini che ancora se la fanno sotto ma che volevano assaggiare l’ebbrezza del pericolo, dell’illegale: tanto per vedere come va a finire. Una rapina finita a coltellate. Ma con il passar delle ore la dinamica di quanto accaduto domenica sera diventa sempre più raccapricciante. Non solo si scopre che per farlo tacere Marino Zanda e T.B. gli hanno infilato nella gola un fazzoletto, ma avrebbero anche seviziato il povero Vito Pisciotta. Oggi davanti al G.I.P. di Como comparirà proprio il maggiorenne, mentre domani il minorenne sarà interrogato nel carcere del Beccarla di Milano: a difenderlo l’avvocato Dino Luzzani. Molti gli aspetti che devono essere chiariti a partire dall’esatto ruolo di ciascuno. Pare, dai loro primi racconti fatti al termine di estenuanti interrogatori, che mentre Marino, che già impugnava il coltello al momento di entrare nel negozio, aggrediva il 63enne di origini siciliane, il 17enne, quello descritto nel quartiere come un “bulletto” e che potrebbe essere l'ideatore del colpo, provvedeva a portar via il malloppo: 15 milioni in contanti e oggetti di valore, questi ultimi buttati via subito dopo dal viadotto dell’autostrada a Monteolimpino da dove è stato gettato anche il coltello a serramanico conficcato e roteato nella gola del povero ed inerme barbiere. Ma pare anche che abbiano tentato di portar via il cadavere prima di darsi alla fuga: non avrebbero faticato molto vista la loro “stazza”, ma per qualche motivo hanno rinunciato. Vito Pisciotta presenta almeno tre coltellate anche se Zandi ne ammette una sola (di rovescio, ovvero da destra a sinistra – forse la prima della serie) mentre T.B. nega di aver usato l’arma. Uno dei colpi è penetrato tra collo e sterno e chi impugnava in quel momento il coltello lo avrebbe girato e rigirato più volte quasi con sadico gusto. Dopo la mattanza hanno trascinato il corpo nel retrobottega mettendogli sopra il volto un cuscino. L’autopsia chiarirà le esatte cause del decesso. Non è da escludere che nel corso degli interrogatori davanti al Giudice Preliminare, i due giovani assassini decidano di fare altre ammissioni. Per loro le accuse contestate dal Sostituto Cinzia Perroni della Procura di Como e dalla collega della Procura dei Minori di Milano sono di omicidio volontario aggravato dalla rapina e che potrebbero conoscere ulteriori aggravanti per la brutalità. Al momento non si contesta la premeditazione.
di BOb Decker
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