Prevista requisitoria del P.M. e concione difensivo dell’Avv. Pacia
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Domani la prima sentenza?
Ritorna in aula Thomas B. il pontechiassese che ancora minorenne nell’agosto scorso partecipò al delitto di Vito Pisciotta, il barbiere ammazzato brutalmente per derubarlo dei soldi che aveva nel suo negozio a due passi dalla dogana: E oggi a Bellagio una folla immensa ai funerali di Anna Barindelli uccisa mercoledì scorso da un suo spasimante
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Domani la prima sentenza?
Ritorna in aula Thomas B. il pontechiassese che ancora minorenne nell’agosto scorso partecipò al delitto di Vito Pisciotta, il barbiere ammazzato brutalmente per derubarlo dei soldi che aveva nel suo negozio a due passi dalla dogana: E oggi a Bellagio una folla immensa ai funerali di Anna Barindelli uccisa mercoledì scorso da un suo spasimante
COMO –
Sono pagine di cronaca che grondano sangue quelle di questi giorni nel Comasco. Nel giorno in cui si svolgeranno i funerali di Anna Barindelli, la bella ex insegnante di Bellagio sgozzata dal suo spasimante non contraccambiato Massim...
COMO –Sono pagine di cronaca che grondano sangue quelle di questi giorni nel Comasco. Nel giorno in cui si svolgeranno i funerali di Anna Barindelli, la bella ex insegnante di Bellagio sgozzata dal suo spasimante non contraccambiato Massimiliano Gilardoni, un’altra famiglia sta vivendo l’angoscioso scandire delle ore segnate dalle lancette dell’orologio di una cucina che da 8 mesi prega Iddio che suo figlio poco più che diciottenne possa cavarsela con la minor condanna possibile. E molto deve fare in queste ore l’avvocato difensore per convincere il Giudice Preliminare a essere il meno severo possibile pur la gravità del gesto assurdo compiuto la sera del 21 agosto scorso da Thomas B. l’allora di Ponte Chiasso arrestato dalla Mobile di Como con Marino Zandi, 21 anni di Sagnino, entrambi reo confesso del brutale omicidio di Vito Pisciotta, il parrucchiere di Ponte Chiasso ucciso nell’agosto scorso nel suo negozietto di via XXIV maggio. Domani Thomas comparirà nuovamente davanti al G.U.P. del Tribunale dei Minori per rispondere di omicidio volontario a scopo di rapina aggravato dalla brutalità con cui venne eseguito, così come contestato dal Pubblico Ministero Daniela Tanga. Accuse che lasciano intravedere una pesantissima condanna a Thomas visto che i periti dell’accusa hanno già avuto modo di stabilire che il giovane pontechiassese al momento del delitto era perfettamente in grado di intendere e volere. Ad evitare l’ergastolo il ricorso al rito abbreviato accolto il 15 febbraio scorso dal Giudice Preliminare. Thoma due mesi fa era presente in aula ed era apparso molto provato per l’esperienza carceraria: dal giorno dell’arresto, infatti, è detenuto al “Beccaria” di Milano. E proprio nel corso di quell’udienza sono stati sentiti gli assistenti sociali che lo seguono in carcere. Il processo si era aperto con la ricostruzione del delitto, una ricostruzione da brividi, e la prima parte era stata impegnata per una eccezione sollevata dall’avvocato difensore Edoardo Pacia che contestava alcuni atti di indagine preliminare depositati dopo la notifica di fine indagine avvenuta sul finire di gennaio. L’istanza dopo un’ora e mezza di Camera di Consiglio era stata rigettata e l’udienza proseguita con l’escussione dei testimoni. Era stato sentito anche Thomas che non aveva voluto che entrassero in aula i suoi genitori durante il dibattimento. Il ragazzino, lo si ricorderà, per diversi mesi aveva lavorato nel piccolo negozio posto a due passi dal confine con il Ticino. Quella maledetta sera con Marino Zandi, notando semi aperta la serranda del negozio, decise di entrare per un furto ma i due si trovarono di fronte Pisciotta che, con le sole mutande addosso, stava guardando la tv nella sala barberia. Thomas e Marino non esitarono ad aggredirlo e ad ucciderlo trascinandone poi il corpo nel retrobottega dove da qualche giorno si era praticamente trasferito a vivere dopo alcuni dissapori famigliari. Qui lo finirono soffocandolo con un cuscino. Il cadavere fu ritrovato tre giorni dopo in avanzato stato di decomposizione. Le indagini della Squadra Mobile di Como portarono in qualche ora ad individuare i due giovani che al termine di un estenuante interrogatorio iniziato nel primo pomeriggio e concluso poco prima della mezzanotte confessarono. L’udienza del 15 febbraio si era chiusa attorno alle 16.30 per essere rinviata a domani: è prevista la requisitoria del P.M. Daniela Tanga e il concione della difesa. Poi Camera di Consiglio con probabile lettura del dispositivo di sentenza entro sera. Fra un mese, invece, il 17 maggio, dovranno comparire davanti al Giudice Preliminare di Como Marino Zandi e la sua fidanzatina di Thomas in cui ruolo inizialmente apparso marginale con l’approfondimento d’indagine svolto dal Sostituto Cinzia Perroni della Procura di Como ha portato ad accertare che, invece, avrebbe addirittura lei pianificato la rapina al parrucchiere anche se non certo l’omicidio che forse neppure, la scema, immaginava potesse trasformare in tragedia quella che proprio i tre giovani alla fine hanno ammesso voleva essere solo una “cazzata da ragazzi”. La ragazza inizialmente di favoreggiamento per aver cercato di fornire un alibi (poco credibile) ai due assassini che al momento dell’arresto avevano speso in parte i soldi del colpo (15 milioni in tutto) per acquistare abiti. Ora rischia anche le una pena pesantissima, mentre l’altro cretino della truppa, rischia l’ergastolo. Oggi intanto Bellagio si è stretta attorno alla famiglia di Anna Barindelli, la giovane ex insegnante uccisa mercoledì scorso. La Basilica di San Giacomo era gremita all’inverosimile di gente che ha voluto partecipare ai funerali di “una brava ragazza troppo presto strappata dalla vita”, così come ha detto nella sua Omelia don Giuliano Zanotta. Al termine del rito la salama è stata trasferita al crematorio di Como dove verrà cremata rispettando le volontà di Anna espresse in vita.
di Bob Decker
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