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DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Sentenza a metà aprile

Udienza fiume oggi a Milano per il processo con rito abbreviato nei confronti di Thomas B., il giovane da poco diventato maggiorenne autore dell’omicidio a scopo di rapina
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Sentenza a metà aprile
Udienza fiume oggi a Milano per il processo con rito abbreviato nei confronti di Thomas B., il giovane da poco diventato maggiorenne autore dell’omicidio a scopo di rapina
COMO – Udienza fiume oggi per Thomas B., il 17enne di Ponte Chiasso arrestato dalla Mobile di Como con Marino Zandi, 21 anni di Sagnino, entrambi reo confesso del brutale omicidio di Vito Pisciotta, il parrucchiere di Ponte Chiasso uccis...
COMO –Udienza fiume oggi per Thomas B., il 17enne di Ponte Chiasso arrestato dalla Mobile di Como con Marino Zandi, 21 anni di Sagnino, entrambi reo confesso del brutale omicidio di Vito Pisciotta, il parrucchiere di Ponte Chiasso ucciso nell’agosto scorso nel suo negozietto di via XXIV maggio. Oggi Thomas è comparso davanti al G.U.P. del Tribunale dei Minori per rispondere di omicidio volontario a scopo di rapina aggravato dalla brutalità con cui venne eseguito, così come contestato dal Pubblico Ministero Daniela Tanga. Accuse che una pesantissima condanna a Thomas visto che i periti dell’accusa hanno già avuto modo di stabilire che il giovane pontechiassese al momento del delitto era perfettamente in grado di intendere e volere. Ad evitare l’ergastolo il ricorso al rito abbreviato accolto oggi dal Giudice Preliminare. Thomas, che nel contempo è diventato maggiorenne, era presente in aula ed è apparso molto provato per l’esperienza carceraria: dal giorno dell’arresto, infatti, è detenuto al “Beccaria” di Milano. E proprio nel corso dell’udienza di oggi sono stati sentiti gli assistenti sociali che lo seguono in carcere. Il processo si è aperto con la ricostruzione del delitto, una ricostruzione da brividi, e la prima parte è stata impegnata per una eccezione sollevata dall’avvocato difensore Edoardo Pacia che contestava alcuni atti di indagine preliminare depositati dopo la notifica di fine indagine avvenuta sul finire di gennaio. L’istanza dopo un’ora e mezza di Camera di consiglio è stata rigettata e l’udienza è poi proseguita con l’escussione dei testimoni. È anche stato sentito Thomas che non ha voluto entrassero in aula i suoi genitori durante il dibattimento. Il ragazzino, lo si ricorderà, per diversi mesi aveva lavorato nel piccolo negozio posto a due passi dal confine con il Ticino. Quella maledetta sera con Marino Zandi, notando semi aperta la serranda del negozio, decise di entrare per un furto ma i due si trovarono di fronte Pisciotta che, con le sole mutande addosso, stava guardando la tv nella sala barberia. Thomas e Marino non esitarono ad aggredirlo e ad ucciderlo trascinandone poi il corpo nel retrobottega dove da qualche giorno si era praticamente trasferito a vivere dopo alcuni dissapori famigliari. Qui lo finirono soffocandolo con un cuscino. Il cadavere fu ritrovato tre giorni dopo in avanzato stato di decomposizione. Le indagini della Squadra Mobile di Como portarono poche ore dopo ad individuare i due giovani che al termine di un estenuante interrogatorio iniziato nel primo pomeriggio e concluso poco prima della mezzanotte confessarono. L’udienza di oggi si è chiusa attorno alle 16.30 per essere rinviata al prossimo 16 aprile: quel giorno è prevista la requisitoria del P.M. Daniela Tanga e il concione della difesa. Poi camera di consiglio e sentenza. Nei prossimi giorni, invece, arriverà la richiesta di rinvio a giudizio da parte del Sostituto Cinzia Perroni della Procura di Como (che si occupa della parte di inchiesta riguardante Zandi e della fidanzatina di Thomas). La ragazza dovrà rispondere di favoreggiamento per aver cercato di fornire un alibi (poco credibile) ai due assassini che al momento dell’arresto avevano speso in parte i soldi del colpo (15 milioni in tutto) per acquistare abiti.

di Bob Decker

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