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CONFINE: Delitto del parrucchiere, chi l’ha ucciso? E perché?

A questi quesiti stanno cercando in queste ore di dare una risposta gli inquirenti. La morte almeno tre giorni fa (Foto Ti-Press)
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CONFINE: Delitto del parrucchiere, chi l’ha ucciso? E perché?
A questi quesiti stanno cercando in queste ore di dare una risposta gli inquirenti. La morte almeno tre giorni fa (Foto Ti-Press)
COMO. Chi e perché ha ammazzato almeno tre giorni fa Vito Pisciotta, il barbiere 63enne di Ponte Chiasso trovato questa mattina verso le otto all’interno del suo negozio di piazzetta XXIV Maggio, a Como? A questi quesiti stanno cercando di dare u...
COMO.

Chi e perché ha ammazzato almeno tre giorni fa Vito Pisciotta, il barbiere 63enne di Ponte Chiasso trovato questa mattina verso le otto all’interno del suo negozio di piazzetta XXIV Maggio, a Como? A questi quesiti stanno cercando di dare una risposta gli inquirenti che, coordinati dal Sostituto Cinzia Perroni della Procura di Como (al suo secondo omicidio settimanale), hanno avviato indagini a 360 gradi cominciando a scavare anche nel passato del parrucchiere accoppato verosimilmente con una rasoiata all’addome. A far scoprire stamani il cadavere la cui decomposizione era ormai in avanzato stato, dovuto anche al caldo di questi giorni, un netturbino insospettitosi dopo aver visto la saracinesca ancora abbassata con l’auto dell’uomo regolarmente parcheggiata in piazza. Ma anche il forte tanfo aveva fatto sorgere sospetti e quando i Vigili del Fuoco sono giunti sul posto con la Polizia e sono entrati hanno visto una scena orripilante: il corpo riverso a terra, in una pozza di sangue e con in volto un cuscino. Indosso solo gli slip. Chi ha agito probabilmente è fuggito dalla porta che da sul cortile retrostante anche se però è stata trovata chiusa a chiave. Separato, con figli, Vito Pisciotta era originario di Mazara del Vallo (Trapani) e viveva a Como da 42 anni. Prima di aprir bottega a Ponte Chiasso aveva svolto altre attività commerciali, sempre in città. Stando a quanto appreso stava per cedere anche il negozio di Ponte Chiasso per aprirne un'altro, sempre in città. Da tutti era molto apprezzato come barbiere al punto che la sua “fama” aveva varcato il confine e parecchi ticinesi venivano a farsi barba e capelli. Ma da qualche mese in lui qualcosa era cambiato: il disaccordo con la consorte lo aveva indotto a decidere a vivere nel retrobottega. Con alle spalle denuncie per reati di tipo finanziari come emissione di assegni a vuoto non aveva condanne penali. Ma, e sembra essere più di un semplice sospetto, l’impressione che da un po’ vivesse come se avesse qualche timore che lo attanagliava, pur cercando di non darne a capire ai clienti e negozianti della zona. Di certo il delitto si è consumato tra sabato pomeriggio, quando Vito Pisciotta è stato visto per l’ultima volta in vita, e martedì pomeriggio, giorno in cui avrebbe riaperto il negozio dopo un breve periodo di chiusura per ferie.

di Bob Decker

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