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DELITTO DEL PARRUCCHIERE: “Non volevo ammazzarlo”
Così Thomas. B, il giovane accusato di aver ucciso con un complice il barbiere di Ponte Chiasso ha risposto alle domande del Giudice Preliminare durante la sua drammatica deposizione in lacrime
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: “Non volevo ammazzarlo”
Così Thomas. B, il giovane accusato di aver ucciso con un complice il barbiere di Ponte Chiasso ha risposto alle domande del Giudice Preliminare durante la sua drammatica deposizione in lacrime
COMO –
“Non volevo ammazzarlo. Volevo solo prendere i suoi soldi. Il perché non lo so, forse solo per una bravata.” Così in lacrime davanti al Giudice Preliminare del Tribunale di Milano, Thomas B., da poco diventato 18enne, h...
COMO –“Non volevo ammazzarlo. Volevo solo prendere i suoi soldi. Il perché non lo so, forse solo per una bravata.” Così in lacrime davanti al Giudice Preliminare del Tribunale di Milano, Thomas B., da poco diventato 18enne, ha ricostruito durante una drammatica deposizione le fasi del brutale omicidio di Vito Pisciotta, il barbiere di Ponte Chiasso brutalmente ucciso la sera del 19 agosto scorso nel suo negozietto di via XXIV Maggio e il cui cadavere venne rinvenuto alcuni giorni dopo. Un efferato delitto a due passi dalla dogana e da dove venne ucciso anche don Renzo Beretta. Due storie diverse, ugualmente terribili. E Thomas ha ricostruito le tremende fasi di quella che doveva essere, a suo dire, solo una rapina finita nel sangue. Ma ha anche scaricato ancora una volta ogni colpa del delitto sull’amico Marino Zandi, 21enne di Sagnino, la cui posizione è ancora al vaglio del P.M. Cinzia Perroni che ormai sta per chiudere il fascicolo d’inchiesta. Sembra comunque che il ragazzo di Ponte Chiasso abbia capito la gravità di quanto accaduto quella sera, della pesante condanna che lo attende. Lo ha dimostrato nel corso dell’udienza fiume di ieri, iniziata alle 10.00, per concludersi poco prima delle 17.00. Lo conferma il suo avvocato difensore Edoardo Pacia che ha ottenuto il rito abbreviato per il suo assistito, accusato di omicidio volontario a scopo di rapina e aggravato dalla brutalità, salvandolo, in pratica, dall’ergastolo. Una richiesta di rito alternativo accolta dal G.U.P. Massimo Tucci, che all’ultimo momento ha sostituito la collega Anna Poli, con il consenso del Pubblico Ministero Maria Flores Tanga. E mentre Thomas ricostruiva quei tremendi momenti, fuori dall’aula i suoi genitori in lacrime. Lui non ha voluto che entrassero. “Voglio evitare loro – ha detto – almeno questo strazio”. Finita l’udienza è stato riportato nel carcere del Beccaria. Prossima udienza il 16 aprile per la discussione finale, la Camera di Consiglio e la sentenza.
di Bob Decker
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