Incidente del bus juventino, fu colpa dell'autista

AOSTA - La velocità eccessiva rispetto alle caratteristiche del percorso e l'eccessivo uso dei freni, con conseguente ridotta funzionalità, sono le principali cause dell'incidente occorso a un pullman svizzero di tifosi juventini, uscito di strada a Etroubles (Aosta), sui tornanti del Gran San Bernardo poco lontano dal confine con la Svizzera, lo scorso 22 ottobre. Sono le conclusioni a cui è giunta la perizia dei consulenti Giuseppe Di Bisceglie e Stefano Mauro di Torino, disposta dal pubblico ministero (pm) Pasquale Longarini.
Il bilancio fu di due morti (il conducente e un passeggero) e di 26 feriti. L'autista di 81 anni secondo i periti non avrebbe inoltre utilizzato il meccanismo di discesa frenata del bus dall'uscita del traforo del Gran San Bernardo fino al luogo dell'incidente (una decina di chilometri di curve), facendo sì che l'impianto frenante si surriscaldasse e perdesse di efficacia. I controlli meccanici sul veicolo hanno rilevato che tutti i danni sono stati provocati dall'impatto e che il mezzo era perfettamente funzionante.
Dalla perizia è anche emerso che lo schianto è avvenuto ai 60 chilometri orari in un punto dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari. Il pm Longarini ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta. Nell'urto, oltre all'autista, morì anche un tifoso juventino di 55 anni. Il pullman era diretto a Torino dove era prevista la partita Juventus-Real Madrid di Champions League. Il pullman, di una società di Renens (VD), era partito da Neuchâtel.
ATS
Foto d'apertura: Keystone / Jean-Christoph Bott





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