«Mi ha toccato il sedere per una scommessa. Per lei è stato divertente, per me per nulla»

Marco Odermatt ha raccontato alcune esperienze vissute con i tifosi. Alcune delle quali non proprio felicissime...
Non è sempre facile essere una star. Ne sa qualcosa Marco Odermatt che in un articolo sulla rivista Snow Active di Swiss Ski ha rivelato alcuni aneddoti vissuti con i tifosi. Alcuni dei quali non proprio felicissimi...
L'altra parte della medaglia - Essere il miglior sciatore al mondo ha infatti (molti) pregi ma anche difetti. E siccome "Odi" è molto amato a volte gli capita, quando la gente è troppo a essere costretto a dire no a un selfie o un autografo. «Ogni bambino che riceve un no si sente frustrato. Avverto questa sensazione. Non mi scivola addosso. Anzi, spesso mi turba perché va contro la mia natura», si dispiace il campione elvetico.
La scommessa da 5000 dollari - Poi però ci sono anche i tifosi che esagerano e che sono indelicati e addirittura irrispettosi a volte. Per esemplificare il tutto il triplice campione del mondo racconta un aneddoto avvenuto in un locale di Sun Valley, località in cui si erano svolte le finali di Coppa del Mondo lo scorso mese di marzo. «Ero in questo bar - racconta Odermatt - quando improvvisamente ricevo una pacca sul sedere da parte di una donna».
La sua giustificazione per il gesto? «Mi ha toccato il sedere per vincere una scommessa da 5000 dollari. Ma al giorno d’oggi, queste sono cose che non si fanno», sottolinea il 28enne. «Provate un attimo a immaginare cosa sarebbe successo se fosse stato il contrario. Lei lo ha trovato divertente, io per niente».
«Pensano che siamo loro amici» - Un aneddoto che mostra (ancora una volta) come si sia ormai varcato un confine per quel che concerne la privacy. «Siamo un po' tutti responsabili di quello che sta succedendo», ammette Odi. «Mostriamo sempre di più la nostra vita privata sui social, condividiamo ogni cosa su Instagram. Ai suoi tempi Cuche era inaccessibile. Sciava e basta. Oggi invece le persone sanno talmente tante cose su di noi atleti che pensano di essere nostri amici».
Non è quindi raro, né sorprendente, vedere alcuni campioni chiudersi in sé stessi e adottare quello che è a tutti gli effetti un meccanismo di difesa. Resta ora da vedere se l’atteggiamento di Marco Odermatt cambierà nel corso delle sue prossime uscite.



