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SVIZZERA/FILIPPINE

Contrabbandava metanfetamine: la svizzera è morta in carcere

Era stata arrestata all'aeroporto di Manila, nelle Filippine, a settembre. Aveva con sé sei chilogrammi dello stupefacente.
Ufficio delle dogane filippine
Contrabbandava metanfetamine: la svizzera è morta in carcere
Era stata arrestata all'aeroporto di Manila, nelle Filippine, a settembre. Aveva con sé sei chilogrammi dello stupefacente.

MANILA - È morta mentre si trovava dietro le sbarre nelle Filippine, arrestata all'aeroporto di Manila a settembre, per traffico di droga. La conferma al portale Nau.ch arriva dal DFAE.

La donna, una 70enne svizzero-svedese, aveva con sé sei chilogrammi di metanfetamina. Su sua richiesta era stata assistita dall'Ambasciata svedese a Manila nell'ambito della protezione consolare.

Il portavoce del DFAE, Jonas Montani, ha dichiarato: «Il DFAE è stato informato del decesso della donna detenuta, avvenuto all'inizio di dicembre. Siamo in contatto con le autorità locali competenti e con i parenti della defunta».

L'arresto - Aveva attirato l'attenzione dei funzionari doganali durante un'ispezione a raggi X di routine, che ha richiesto una perquisizione completa del suo bagaglio. Stava viaggiando da Abu Dhabi a Manila. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti quattro sacchetti di plastica contenenti sostanze cristalline bianche, secondo quanto riferito dai funzionari doganali. Un'analisi spettrometrica ha confermato che la sostanza era metanfetamina. Il valore di mercato stimato della droga era di poco superiore al mezzo milione di franchi.

Le famigerate prigioni filippine - Le carceri filippine sono note per le loro condizioni disumane, come documentato in numerosi rapporti di organizzazioni per i diritti umani come Human Rights Watch. Il sovraffollamento delle carceri nel Paese del Sud-est asiatico è riconosciuto come un problema grave.

La Commissione di Audit (COA) riferisce, che alla fine del 2022, in tutto il paese erano incarcerate 127'031 persone, nonostante una capienza di circa 47'000 posti. Secondo Human Rights Watch, i detenuti potrebbero anche essere costretti a dormire seduti, ne non addirittura in piedi, a causa della mancanza di spazio.

Anche l'assistenza sanitaria e le condizioni igienico-sanitarie nelle carceri sono spesso catastrofiche. Molte celle sono prive di ventilazione, igiene, acqua pulita e cure mediche adeguate.

A causa del sovraffollamento, come riportato da The New Humanitarian, si sono diffuse malattie come la tubercolosi.

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