Morte dei Reiner, arrestato il figlio del regista

La notizia è stata anticipata da TMZ e rilanciata dal New York Times. Prima dell'omicidio una furibonda lite.
La notizia è stata anticipata da TMZ e rilanciata dal New York Times. Prima dell'omicidio una furibonda lite.
Il figlio di Rob Reiner, il regista rinvenuto morto assieme alla moglie Michele Singer, è stato arrestato perché sospettato dell'assassinio della coppia.
La notizia è stata anticipata da TMZ e poi rilanciata anche dal New York Times. «Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles - scrive il quotidiano newyorkese - ha dichiarato di essere "impegnato in un'indagine su un apparente omicidio"» e il figlio del cineasta di "Harry, ti presento Sally" «è detenuto in carcere con una cauzione fissata a 4 milioni di dollari, secondo i registri carcerari» precisa il Nyt.
Nick Reiner, 32 anni, ha un passato da tossicodipendente e per molti anni ha vissuto da indigente per le strade di diverse città americane.
Il giovane è trattenuto nell'ufficio dello sceriffo della Contea di Los Angeles dopo che i genitori Rob e Michele sono stati trovati nella loro casa di Brentwood dalla figlia Romy che abita di fronte. Il regista e la moglie presentavano diverse ferite da taglio sul collo.
Quello che sarebbe accaduto: «Lite tra padre e figlio prima dell'omicidio»
Secondo quanto riporta il sito web di gossip Tmz, che cita fonti della famiglia, Rob Reiner, la moglie Michele e il figlio Nick avevano partecipato sabato alla festa di Natale del comico Conan O'Brien e lì padre e figlio avrebbero avuto un acceso litigio. Rob e Michele a quel punto hanno lasciato la festa e non è chiaro se anche Nick se ne sia andato con loro.
Secondo Tmz, Michele negli ultimi mesi si era lamentata con amici che lei e il marito erano disperati perché Nick continuava a far uso di droghe e i due genitori non sapevano più che fare: «Abbiamo provato tutto»






Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!