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Luca Campana già Consigliere Comunale a Lugano.
La recente serie di aggressioni da parte di giovani bulli a Lugano richiama l'attenzione su un problema persistente e inquietante. È preoccupante constatare che, nonostante le denunce e le segnalazioni di un padre di un diciassettenne malcantonese, le autorità sembrano rimanere inermi di fronte a questi atti intimidatori.
Come ho già evidenziato in precedenza con un'interrogazione sul bullismo, la risposta ricevuta ha rivelato una certa calma da parte delle istituzioni, sembra che la città sia consapevole del problema, ma le "zone calde" restano sempre le stesse (per esempio la pensilina), con i bulli che continuano a seminare terrore.
Il possesso di un coltello da parte di un giovane può avere conseguenze devastanti sulle sue vittime coetanee. Non si tratta solo di un'arma fisica, ma anche di uno strumento che amplifica la paura e l'insicurezza. Un coltello in mano a un adolescente trasmette un messaggio di minaccia e pericolo, alimentando un clima di tensione e diffidenza tra i giovani.
È urgente intervenire con rapidità ed efficacia per porre fine a questi atti e garantire la sicurezza dei nostri ragazzi e dei loro genitori. Non possiamo permettere che Lugano diventi terra di nessuno per bulli e delinquenti. È tempo di agire con determinazione e fermezza per restituire la tranquillità alle nostre strade e rassicurare le famiglie della nostra comunità.
Che dire? A volte la giustizia è come il pullman: sembra che non arrivi mai quando ne hai bisogno, ma poi arriva tutto insieme!
