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SVIZZERA

Svizzera "presa d’assalto": «Il nostro obiettivo è l'opposto»

Dopo una stagione estiva da primato, nel mirino delle critiche è finita Svizzera Turismo. La colpa? La promozione di un turismo di massa non più sostenibile nel nostro Paese.
IMAGO/Andreas Haas
Svizzera "presa d’assalto": «Il nostro obiettivo è l'opposto»
Dopo una stagione estiva da primato, nel mirino delle critiche è finita Svizzera Turismo. La colpa? La promozione di un turismo di massa non più sostenibile nel nostro Paese.

ZURIGO - La Svizzera sta vivendo un vero e proprio boom turistico. Dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia di Covid-19, la scorsa estate è stato raggiunto un nuovo record: oltre 25 milioni di visitatori.

L'altro lato della medaglia - Non è però tutto oro quel che luccica. Nelle località più ambite, Grindelwald e Lauterbrunnen in primis, le infrastrutture faticano sempre di più a reggere l’afflusso di una massa di turisti in costante crescita, spesso percepita come invasiva.

Dopo una stagione estiva da primato, nel mirino delle critiche è finita Svizzera Turismo. Secondo gli scettici, l’ente di promozione sarebbe responsabile di aver incoraggiato un turismo poco sostenibile. Le sue campagne pubblicitarie, spesso affidate a volti noti come Roger Federer, sono infatti indubbiamente di successo e continuano ad attirare un numero sempre maggiore di visitatori.

La strategia "Travel Better" - «L’obiettivo della campagna marketing con Roger Federer è esattamente l’opposto», si difende però il direttore di Svizzera Turismo, Martin Nydegger, in un’intervista rilasciata a 20 Minuten. «Puntiamo a promuovere vacanze fuori stagione, soggiorni più lunghi e, soprattutto, l’utilizzo dei mezzi pubblici. Sono questi i pilastri della strategia “Travel Better”, che mira a gestire meglio i flussi turistici nel nostro Paese».

Un obiettivo che Svizzera Turismo non può però raggiungere da sola. «La collaborazione con le altre istituzioni è fondamentale. Lavoriamo a stretto contatto con le destinazioni, le organizzazioni di settore e i partner internazionali. In questo modo possiamo comunicare direttamente con tutti gli attori coinvolti, turisti compresi».

Le cifre? - A far discutere sono anche i costi delle campagne di marketing, spesso citati dai critici. Nydegger non entra nel dettaglio delle cifre, ma precisa che «per una campagna di queste dimensioni e di questo impatto, il costo è relativamente contenuto».

Il budget è suddiviso tra Confederazione e settore turistico: «Circa la metà è coperta dalla Confederazione, l’altra metà dagli operatori del settore. Non è quindi vero che le nostre campagne siano finanziate esclusivamente con fondi pubblici».

Resta però il nodo dell’overturismo, destinato a rimanere una sfida anche nei prossimi anni. «Comprendiamo le preoccupazioni dei residenti delle località più frequentate», conclude Nydegger. «Siamo in costante dialogo con le destinazioni e gli operatori turistici. Insieme stiamo lavorando intensamente per trovare soluzioni».

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