La rete tram-treno del Luganese: raddoppio dei costi e spese senza fine?

Carlo Lepori, già deputato al Gran Consiglio - Pres. Cittadini per il Territorio del Luganese
I costi per la realizzazione di questa fase del tram-treno (la galleria Bioggio-Lugano centro e la nuova tratta Bioggio-Manno) erano già notevoli quando nel 2018 è stato votato il credito di 400 milioni (63 milioni a carico del Cantone e 46 per i Comuni del Luganese).
Ora il governo ha chiesto di approvare un credito supplementare: i costi sono aumentati da 401 a 776 milioni! Per la Confederazione da 289 milioni a 504; per il Cantone da 63 milioni a 150 e per i Comuni del Luganese da 46 a 109 milioni: costi più che raddoppiati!
Di fronte a questi sviluppi ci si poteva aspettare una profonda riflessione su possibili risparmi e sui costi futuri dell’opera e della sua gestione. Invece in meno di tre mesi è arrivato un rapporto che riprende le richieste del governo e obbligherà i Comuni del Luganese a raddoppiare la loro partecipazione.
Le possibili misure di ottimizzazione del progetto riguardano la nuova fermata di Bioggio-Cavezzolo e la fermata sotterranea sotto la Stazione FFS di Lugano.
Il progetto iniziale prevedeva di usare l’attuale fermata di Bioggio-Molinazzo per l’entrata in galleria. Il ritorno a questa soluzione presenta molti vantaggi (illustrati al sito ct-luganese.ch/osservazioni-dei-ctl-al-messaggio-m8613).
Tracciato Bioggio-Lugano centro più corto.
Uso di composizioni doppie (impossibili da usare per la banchina troppo corta a Cavezzolo); con un notevole risparmio nella gestione rispetto a usare composizioni semplici.
Rinuncia a un viadotto, che inoltre attraversa zone di protezione del paesaggio.
Possibilità di realizzare uno svincolo autostradale a Cavezzolo, utilizzando l’autostrada per evitare di costruire una strada di circonvallazione sul piano.
Collegamento già esistente con la linea di collina FLP Bioggio-Stazione FFS; linea importante per garantire la necessaria ridondanza di fronte a una galleria (come ci ha insegnato l’incidente ferroviario nella galleria di base del Gottardo) e per avere un accesso diretto alla stazione FFS, meta di gran parte dei passeggeri, per raggiungere la rete TILO, e il nodo intermodale della stazione FFS, che si sta già rivelando quale nodo d’interscambio del trasporto pubblico più importante per affluenza di utenti del nodo centrale della pensilina.
Se per raggiungere la stazione FFS e il nodo intermodale di Besso disponiamo di una linea diretta, la fermata sotterranea, con i suoi 50 m di dislivello, scale mobili e ascensori, risulta inutile, o fortemente sovradimensionata.
La Ferrovie Luganesi (FLP) SA ha già confermato che saranno necessarie più corse, con conseguenti raddoppi dei binari e costi di gestione maggiori. E mantenere collegata in modo ottimale la linea di collina con la fermata di Cavezzolo implicherebbe pure costi supplementari.
Il servizio rischia addirittura di peggiorare: oggi, con un treno in doppia composizione ogni 15 minuti, si trasportano fino a 2’400 persone. Domani, con un treno semplice ogni 10 minuti, saranno trasportate al massimo solo 1800 persone!
Un’analisi seria e approfondita delle manchevolezze del progetto presentato, di fronte a un raddoppio dei costi, e futuri costi imprevisti sembra una richiesta ragionevole.



