Luce verde al Tram-Treno. Scontro in aula fra Zali e l'Udc: «Siete nulli»

Via libera dal Gran Consiglio al sorpasso di spesa. Alain Bühler (Udc): «Non ha il diritto di trattare i partiti in un determinato modo».
BELLINZONA - Via libera dall’aula. Con 75 voti a favore (e un solo contrario), il Gran Consiglio approva il credito supplementare di 87,3 milioni franchi netti e l’aggiornamento dell’autorizzazione a effettuare una spesa di 262'500'000 franchi per la realizzazione della tappa prioritaria della rete Tram-Treno. Bocciata a larghissima maggioranza la referendabilità richiesta dall'Udc.
«No ad atti di fede» - In entrata, Alain Bühler (Udc) ha richiesto un ritorno in commissione (bocciato dal plenum). «Non siamo ancora al castello che crolla in fiamme, ma le stalle stanno bruciando. E si continua a dire che non si sente odore di fumo». Il parlamentare ha sottolineato di non essere contrario al progetto: «Ma proprio per questo non accettiamo di procedere per atti di fede. Un rinvio di qualche mese non fa cadere i contributi federali e non affossa il progetto».
Il riferimento a Zali - Il granconsigliere si è rivolto poi direttamente al consigliere di Stato Claudio Zali: «Non c’è nessuna manovra o complotto. Se ogni critica al dipartimento del Territorio viene letta come un tentativo per far fuori qualcuno, allora il problema non è la critica, ma l'accettazione del confronto democratico».
Zali: «Siete nulli» - È arrivata la replica di Zali, che ha definito «nulli» i deputati Udc. «Prendete un frammento da un progetto complesso con l’obiettivo di utilizzarlo, distorcendolo, per gettare discredito su chi lavora e per entrare con le proprie forze in Consiglio di Stato. Per fare questo non ci si fa scrupoli. Il progetto è sacrificabile in nome delle ambizioni, considerato un deprecabile danno collaterale». Pronta la risposta di Bühler: «Non ha il diritto di trattare i partiti in un determinato modo. È inadeguato a ricoprire la carica di consigliere di Stato».
«Importanza strategica» - Accolto, quindi, il rapporto di maggioranza di Natalia Ferrara (Plr) e Fiorenzo Dadò (il Centro). «La commissione della Gestione e delle finanze - si legge - è perfettamente consapevole dell’importanza strategica del progetto e per la mobilità del Cantone e dell’agglomerato del Luganese, per il rafforzamento del trasporto pubblico, e per la diminuzione del traffico su gomma in generale».
Informati almeno una volta l’anno - La commissione invita dunque il Parlamento «a continuare a sostenere questo importante progetto, approvando il credito suppletorio richiesto dal Governo, con l’impegno di quest’ultimo di informare almeno una volta all’anno la Commissione della gestione e finanze su aspetti rilevanti, in particolare in merito ai costi effettivi di realizzazione».
Gobbi: «Progetto epocale» - «Il progetto è stato affinato per renderlo ancora più integrato nel tessuto urbano - ha poi commentato il consigliere di Stato Norman Gobbi - È un cambio di paradigma che ogni tanto, lo ammetto, facciamo fatica a capire. Si tratta di un’opera epocale, capace di riunire il Luganese migliorando la mobilità, cambiando anche le nostre abitudini».
Esplosione dei costi - Nel messaggio licenziato a settembre, il Governo sottolineava come «le modifiche del progetto, lo sviluppo dei costi del settore e i cambiamenti di governance» avessero comportato «un notevole incremento dei costi dell’opera». Attualmente, la stima parla di 766 milioni di franchi (nel 2024 erano 490).
Con una lettera inviata all'attenzione della Commissione della Gestione e delle Finanze, il gruppo Udc aveva chiesto il ritiro del rapporto. Un rinvio, secondo i democentristi, avrebbe concesso il tempo per effettuare gli approfondimenti tecnici necessari per determinare «con chiarezza se il credito attualmente richiesto sia sufficiente o se saranno necessari ulteriori investimenti».
Martedì, la Gestione ha comunque deciso che il sorpasso di spesa relativo alla rete Tram-Treno sarebbe restato all’ordine del giorno. Però, come domandato in aula, la trattanda è stata collocata in fondo all’ordine del giorno. L'Udc ha annunciato che non farà marcia indietro, paventando un referendum finanziario.
Nel pomeriggio è arrivato anche un comunicato firmato da Udc Ticino: «Sono bastate poche tappe progettuali per far lievitare enormemente il costo complessivo del progetto Rete tram-treno del Luganese da circa 190 milioni a 766 milioni di franchi. Uno sforamento che è già sintomo di un problema che richiede un approfondimento. Ma c’è un ulteriore punto, sottovalutato fino a ora, ossia la capacità di trasporto. Oggi la linea Lugano– Ponte Tresa trasporta circa 2’400 passeggeri all’ora nelle ore di punta. Domani, con il tram-treno nella configurazione della Fase 1, ne potrà trasportare circa 1'800 per motivi tecnici noti: l’impossibilità di impiegare le doppie composizioni negli scenari urbani e la difficoltà nell’aumentare la cadenza».
E ancora: «La presa di posizione maleducata e irrispettosa verso il Parlamento da parte di Claudio Zali, capo del DT, in risposta alla proposta Udc e alle varie associazioni che hanno auspicato di rimandare il credito in Commissione, non fa altro che confermare la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di consigliere di Stato».



