Rete Tram-Treno: «Troppe criticità e dubbi, si ritiri il rapporto»

Secondo il Gruppo UDC in Gran Consiglio non si può approvare un credito di tale portata senza garanzie. Da qui l'invito alla Commissione della Gestione e delle Finanze di effettuare gli approfondimenti necessari.
BELLINZONA - Con una lettera inviata oggi all'attenzione della Commissione della Gestione e delle Finanze, il gruppo UDC in Gran Consiglio chiede il ritiro del rapporto sul messaggio 8613 (Tram-Treno), e della relativa trattanda all'ordine del giorno nella seduta di settimana prossima.
Secondo i democentristi, «importanti criticità e legittimi dubbi» sono emersi dopo un articolo pubblicato oggi da laRegione in relazione al credito supplementare (oltre 87 milioni di franchi) richiesto per la realizzazione della tappa prioritaria della Rete Tram-Treno del Luganese (RTTL).
Stando all'articolo, alla luce di nuove informazioni tecniche rese note solo negli ultimi giorni, uno degli obiettivi centrali del progetto — l’aumento della capacità di trasporto — non risulterebbe allo stato attuale sufficientemente garantito.
In particolare, viene evidenziato che:
• i convogli a doppia composizione, già oggi impiegati nelle ore di punta sulla linea FLP fino alla stazione di Lugano FLP, non potrebbero circolare nelle nuove tratte comprese tra Bioggio–Cavezzolo e Lugano Centro, a causa delle limitazioni infrastrutturali, in particolare la lunghezza insufficiente delle banchine e le caratteristiche geometriche delle nuove stazioni e del tracciato (comparto A del Messaggio);
• l’incremento di cadenza previsto, ossia il passaggio dagli attuali 15 minuti ai 10 minuti, pur rappresentando un miglioramento, non compenserebbe automaticamente la perdita di capacità derivante dall’uso obbligato di treni a singola composizione, soprattutto negli orari di punta;
• ne conseguirebbe una capacità di trasporto ridotta rispetto a quanto prospettato nei materiali ufficiali, con ripercussioni sulla sostenibilità e sulla giustificazione economica dell'intero progetto, in assenza di dati aggiornati che dimostrino il contrario.
Da qui la richiesta di rinvio: «La questione è nota ai soggetti tecnici, ma non risulta adeguatamente documentata né trattata nel Messaggio 8613, né nei documenti trasmessi alla Commissione della gestione durante l’esame commissionale, tanto meno nel rapporto della Commissione».
«Tali incertezze - proseguono di democentristi - impediscono al Legislativo di assumere una decisione sulla base di solide informazioni e dati oggettivi. Il Parlamento non può essere posto nella condizione di approvare un credito supplementare in assenza della certezza che gli obiettivi dichiarati siano effettivamente raggiungibili o che non siano necessari ulteriori investimenti aggiuntivi».
Il rinvio dovrebbe insomma concedere il tempo per effettuare gli approfondimenti tecnici necessari; determinare con chiarezza se il credito attualmente richiesto sia sufficiente o se saranno necessari ulteriori investimenti, che dovranno essere identificati, quantificati e presentati in modo trasparente al Parlamento prima della votazione.



