Sommozzatore morto per salvare una donna: è stato risucchiato da un vortice

Chiusa l'inchiesta della Procura zurighese: l'uomo è stato trascinato all'interno di un condotto non segnalato ed è deceduto per annegamento
ZURIGO - Un sommozzatore della polizia cantonale di Zurigo, 44 anni, ha perso la vita lo scorso 28 settembre durante una ricerca nel canale del Kraftwerk di Dietikon. Ora la Procura di Zurigo ha chiuso l’inchiesta. Secondo quanto riportato dal Tages-Anzeiger non sussiste nessun indizio di responsabilità esterna: la morte è stata causata da un tragico incidente a causa di un condotto sommerso e non segnalato.
Si era tuffato per cercare una persona in difficoltà - L’operazione era scattata nel primo pomeriggio dopo la chiamata di un passante, che aveva segnalato una persona in difficoltà nella Limmat, scomparsa sotto la superficie nei pressi dell’impianto idroelettrico. Diverse squadre erano intervenute sul posto, tra cui il sommozzatore deceduto e una collega. Poiché la persona dispersa non era stata individuata, i due avevano deciso di controllare anche il bacino davanti alle griglie della centrale, dove era stata avvistata per l’ultima volta.
Il poliziotto è stato risucchiato - Una volta fermato il funzionamento dell’impianto, i due agenti sono entrati in acqua alle 16.40. Il 44enne è stato risucchiato da una forte corrente in un angusto passaggio del canale a circa sei metri di profondità e vi è rimasto incastrato. Vani i tentativi dei colleghi di liberarlo: l'uomo è rimasto intrappolato con le bombole sulla schiena, ostacolato dal flusso d'acqua.
Come confermato dall'autopsia dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Zurigo, il sommozzatore è poi morto per annegamento e il suo corpo è stato recuperato solo in seguito. L'inchiesta - chiusa formalmente il 14 novembre - ha quindi stabilito che l’episodio è compatibile con un incidente ed ha escluso il coinvolgimento di terzi.




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