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EX INSEGNANTE UCCISA: Prima massacrata di botte, poi uccisa a coltellate

Depositata l'autopsia svolta sul corpo di Anna barindelli, la 34enne di Bellagio assassinata l'11 aprile dal suo spasimante. Per l'omicia cade la premeditazione
EX INSEGNANTE UCCISA: Prima massacrata di botte, poi uccisa a coltellate
Depositata l'autopsia svolta sul corpo di Anna barindelli, la 34enne di Bellagio assassinata l'11 aprile dal suo spasimante. Per l'omicia cade la premeditazione
BELLAGIO - Sconvolgenti aspetti emergono dalla elazione sull'autopsia svolta sul corpo di Anna Barindelli, la 34enne ex insegnante di Bellagio uccisa la mattina dell'11 aprile scorso da massimiliano Gilardoni, suo compaesano e spasimante arresta...
BELLAGIO - Sconvolgenti aspetti emergono dalla elazione sull'autopsia svolta sul corpo di Anna Barindelli, la 34enne ex insegnante di Bellagio uccisa la mattina dell'11 aprile scorso da massimiliano Gilardoni, suo compaesano e spasimante arrestato poche ore dopo: la giovane è stata brutallmente picchiata a calci e pugni prima di essere finita a coltellate. Una dinamica agghiacciante quella delineata dalla perizia disposta dal Sostituto Silvia Perrucci della Procura di Como titolare dell'inchiesta ed eseguita dal medico Legale dell'Università di Pavia, Antonioo Osculati. L'esperto ha riscontrato numerosi traumi e fratture su più parti del corpo e devastanti ematovi al volto. In particolare allo zigomo destro che sarebbe stato colpito due volte con un "destro" quasi da pugile e inferto con tale violenza da sfondarlo completamente. A questo punto Anna sarebe caduta all'indietro picchiando la testa e l'assassino con tutta calma andò in cucina, prese un lungo coltello e completò la sua folle opera dettata dalla gelosia. Il Medico Legale ha rlevato due grosse e apparentemente inspiegabili ferite al cuoio capelluto oltre a tre ferite da arma da taglio devastanti: mortali, al collo con recisione quasi con precisione chirurgica l'aorta e la carotide. Ma nonostante la brutalità dell'omicidio, per Massimiliano Gilardoni, difeso dall'Avv. Giuseppe Sassi, il magistrato pare essere intenzionato a far cadere l'aggravante della premeditazione in quanto non dimostrabile. L'uomo è tuttora detenuto in regime di custodia cautelare e sottoposto a perizia psichiatrica collegiale. Per lui le accuse sono di omicidio volontario e potrebbe cavarsela in sede preliminare con un rito abbreviato rmediando una condanna sui 15 anni.

di Bob Decker

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