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EX INSEGNANTE UCCISA: Un raptus di gelosia ha armato la mano dell’assassino di Anna
L'autore dell'atroce delitto è un uomo sposato e con la moglie incinta
EX INSEGNANTE UCCISA: Un raptus di gelosia ha armato la mano dell’assassino di Anna
L'autore dell'atroce delitto è un uomo sposato e con la moglie incinta
BELLAGIO –
“Un raptus di gelosia. Non sopportavo che lei tornasse con Gabriele”. Con queste parole e in lacrime ha confessato Massimiliano Gilardoni, il 30enne residente a Bellagio fermato stamani all’alba con l’accusa di aver ucciso ...
BELLAGIO –“Un raptus di gelosia. Non sopportavo che lei tornasse con Gabriele”. Con queste parole e in lacrime ha confessato Massimiliano Gilardoni, il 30enne residente a Bellagio fermato stamani all’alba con l’accusa di aver ucciso Anna Barindelli, la giovane ex insegnante di Bellagio sgozzata nella mattinata di ieri nella sua villetta di via Vitali. Una confessione a piene mani avvenuta alla presenza del suo avvocato difensore, Rivetta di Lecco, che conferma il movente dell’atroce delitto. Il cerchio attorno al 30enne, si è chiuso nella notte quando i Carabinieri, coordinati dal Sostituto Silvia Perrucci della Procura di Como, avevano puntato la loro attenzione su due giovani della zona sottoposti ad un lungo interrogatorio al termine del quale il trentenne ha ammesso le sue responsabilità. Per quanto si è appreso l’uomo sarebbe sposato e con la moglie incinta di 5 mesi. Da qualche tempo era stato lasciato da Anna che aveva deciso di rimettersi con Gabriele Gilardoni (nessun vincolo di parentela fra i due). Massimiliano Gilardoni è stato poi trasferito all’alba di oggi nel carcere del Bassone di Como. Pochi minuti prima avevano lasciato la caserma dei Carabinieri di Bellagio il Maggiore Scibelli del Comando Provinciale e il Magistrato titolare dell’inchiesta. Con loro anche l’avvocato. Confermata la voce che sia stata ritrovata in mattinata l’arma del delitto, un coltello che è stato rinvenuto all’interno della villetta teatro dell’omicidio. L’assassino, figlio di un noto imprenditore edile del posto e che con Anna avrebbe avuto una relazione, a detta degli Inquirenti, superficiale, ha infierito sulla vittima colpendola numerose volte al collo dopo averla probabilmente tramortita con un oggetto contundente. Al capo, infatti, presentava anche un grosso ematoma. Non è ancora chiaro quale collegamento possa esserci fra l’omicidio e la scomparsa in almeno tre casi della biancheria intima che la 34enne aveva segnalato ad amiche e parenti nell’inverno scorso, così come pure è ancora da stabilire eventuali collegamenti con la persona che, a detta di Anna, sempre quest’inverno, sarebbe penetrata nel suo giardino fuggendo scavalcando la recinzione non appena aveva visto la ragazza tornare dal jogging. In queste ore sono al vaglio numerose testimonianze, fra cui quella dello zio Augusto Bifolco, primo a raccontare agli Inquirenti delle preoccupazioni esternate dalla nipote per i furti di biancheria intima.
di Bob Decker
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