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EX INSEGNANTE: Conferito l’incarico per l’esame autoptico

Sarà il Dr. Giovanni Scola dell’Ospedale Sant’Anna a stabilire quanti colpi e in quale successione sono stati inferti dall’assassino ad Anna Barindelli. Nel passato di Massimiliano Gilardoni un grave incidente sul lavoro che lo aveva fatto precipitare nel coma per un lungo periodo
EX INSEGNANTE: Conferito l’incarico per l’esame autoptico
Sarà il Dr. Giovanni Scola dell’Ospedale Sant’Anna a stabilire quanti colpi e in quale successione sono stati inferti dall’assassino ad Anna Barindelli. Nel passato di Massimiliano Gilardoni un grave incidente sul lavoro che lo aveva fatto precipitare nel coma per un lungo periodo
BELLAGIO – Sarà un medico legale dell’Università di Pavia ad eseguire l’autopsia sul corpo di Anna Barindelli, la 34enne ex insegnante ed assistente sociale presso la Casa di Riposo “Grechi De Vecchi” di Bellagio, uccisa brutalmente...
BELLAGIO –Sarà un medico legale dell’Università di Pavia ad eseguire l’autopsia sul corpo di Anna Barindelli, la 34enne ex insegnante ed assistente sociale presso la Casa di Riposo “Grechi De Vecchi” di Bellagio, uccisa brutalmente dall’amico spasimante Massimiliano Gilardoni, 32enne, figlio di un noto imprenditore edile del posto. Oggi il Sostituto Silvia Perrucci della Procura di Como ha conferito l’incarico all’esperto che dovrà stabilire quanti e con quale successione sono stati i colpi inferti alla poveretta dal suo assassino che dopo un lunghissimo interrogatorio ha ammesso di aver ammazzato la bella Anna in un folle raptus di gelosia. L’esame autoptico sarà eseguito nel tardo pomeriggio di oggi o al più tardi domattina. Da una prima ispezione cadaverica compiuta dal Dr. Scola dell’Ospedale Sant’Anna di Como sono emerse due profonde ferite da taglio alla gola e una alla nuca, oltre ad una serie di lievi ferite alle ginocchia, segno evidente che la poveretta ha lottato in qualche modo con il suo assassino. E per domani mattina è anche in programma l’interrogatorio davanti al Giudice dell’Indagine Preliminare di Massimiliano Gilardoni accusato di omicidio volontario aggravato. Intanto in queste ore emergono alcuni particolari sul passato del giovane: un anno e mezzo fa era rimasto vittima di un brutto infortunio sul lavoro mentre lavorava in un cantiere edile per conto dell’impresa del padre. Massimiliano era caduto da un ponteggio compiendo un volo di alcuni metri e nell’impatto al suolo aveva riportato un gravissimo trauma cranico tanto da farlo entrare in coma. Ci rimase per un lungo periodo e da poco sembrava essersi ristabilito da quella disgrazia. Prima ancora di questo infortunio era rimasto anche coinvolto in un incidente di strada riportando anche in quel caso un grave trauma cranico. E forse su questo ora punterà la difesa. Mercoledì è andato a casa di Anna trovandola che ancora si stava vestendo per andare al lavoro. Probabilmente deve averle chiesto perché aveva deciso di tornare con Gabriele, deve aver insistito per riallacciare un rapporto che lui stesso ha definito “non concreto” e che si era consumato con molta discrezione visto che in paese ben pochi dicono di essersene accorti. Un rapporto che doveva anche restare nascosto per via del fatto che lui è sposato e con la moglie che fra soli 4 mesi partorirà. Forse è anche questa sorta di clandestinità che aveva spinto Anna a mollarlo. Mercoledì, dunque, Massimiliano ha tentato un riavvicinamento incassando un secco rifiuto ha quel punto ha perso la testa e ha colpito e sgozzato la povera Anna. Prima di lasciare la villetta, che conosceva bene perché era stato proprio lui a ristrutturarla, quattro anni fa, ha nascosto, in casa, il coltello che aveva preso in cucina. Poi è andato a lavorare nell’impresa del padre. Il rapporto sentimentale fra i due era nato proprio in occasione dei lavori di ristrutturazione della villetta. I Carabinieri lo hanno chiamato, assieme ad altre persone che facevano parte del giro di amicizie della vittima. In caserma a Bellagio, durante la notte di mercoledì, i Militari e il Pubblico Ministero Silvia Perrucci hanno sentito una mezza dozzina di persone. Man mano che si avvicinava l’alba il novero dei sospetti si è sempre più ridotto. Fino a due: Massimiliano e un uomo di un paese vicino, che pure conosceva la ragazza. A portare i Carabinieri sulla strada giusta sono state le testimonianze raccolte in paese: qualcuno ha riferito di aver notato spesso, nei giorni scorsi, il furgone della ditta del padre dell’omicida all’esterno della villetta di Anna, qualcun altro ha riferito di aver saputo che il giovane, da settimane, tampinava con insistenza la vittima. I Militari, nel tardo pomeriggio, lo hanno raggiunto e portato in caserma. Come se nulla fosse Massimiliano Gilardoni, dopo aver affondato il coltello nel collo di Anna, era andato a lavorare. E aveva lavorato tutto il pomeriggio. Alle 21.00 viene sentito per la prima volta. Domande sui suoi rapporti con la vittima, sui suoi movimenti nella mattinate, domande di routine. Ma dalle sue risposte qualcosa fa sorgere i primi dubbi. Massimiliano chiede di poter tornare a casa, i militari gli dicono di aspettare. A mezzanotte il secondo interrogatorio. Più lungo. Più snervante. Le stesse domande vengono ripetute più volte, Massimiliano cade in contraddizioni e inizia a crollare fino alla confessione arrivata alle 5.00 di mattina, assieme alle indicazioni per trovare il coltello, che non era stato lavato. Poco più di tre ore dopo, il provvedimento di fermo e il trasferimento a Como. Massimiliano Gilardoni in paese è conosciuto un po’ da tutti per via dell’attività di costruttore nell’impresa del padre, che è anche presidente della bocciofila. Viene in genere descritto come una persona di poche parole, molto riservata, grande lavoratore. Secco il commento del padre di Anna, Rino Barindelli, alla notizia dell’arresto di Massimiliano: “Sono contento”.

di Bob Decker

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