Rifiutate alcune autorizzazioni alla vendita. La cittadina di confine ha persino adottato un'ordinanza specifica
LUGANO / CHIASSO - Lugano non vuole sigarette alla canapa light nella propria giurisdizione. Tanto che ad oggi - riporta La Regione - nessun negozio è stato autorizzato a venderle nonostante al Municipio siano giunte almeno tre o quattro richieste formulate da rivenditori al dettaglio.
Il Municipio, in buona sostanza, si è basato sulla legislazione vigente che vieta le attività di questo genere in contesti e luoghi ritenuti sensibili. Ma se a Lugano non è stata adottata un’ordinanza specifica, è diverso il caso di Chiasso.
Qui, il fatto che la canapa sia più "leggera" non interessa. La scarsa chiarezza, in Ticino, sul profilo normativo ha spinto la cittadina a colmare il vuoto con un’Ordinanza sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti che fa appello alla Legge e al Regolamento cantonali e che oggi fa stato: scaduti i termini, nessuno ha presentato ricorso.
«Non abbiamo nulla contro la canapa "light" – ci tiene a precisare la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni –, ma intendiamo evitare la proliferazione di questi punti vendita. Memori di quanto accaduto in passato non vogliamo correre il rischio di assistere allo stesso fenomeno di pendolarismo da Oltreconfine».
Oggi, chi intende entrare nel commercio della canapa legale, deve seguire le direttive cantonali. Alle quali Chiasso ha aggiunto dei divieti. In particolare, non sarà possibile realizzare coltivazioni e vendere al dettaglio la canapa e i suoi derivati nelle vicinanze di luoghi sensibili. E Mendrisio non sta a guardare. Anzi, sono al vaglio misure giuridiche in merito.