Carona: niente piscina neppure nel 2026

Lo comunica oggi la Città di Lugano spiegando che la ragione è il ricorso presentato al Tribunale cantonale amministrativo dai contrari al progetto del villaggio glamping
LUGANO - «Il ricorso comporterà un ulteriore slittamento dell’avvio delle procedure edilizie; di conseguenza, anche per il 2026 è confermata la chiusura al pubblico della struttura balneare». La Città di Lugano, attraverso una nota stampa, ha messo alcuni puntini sulle "i" sull'impasse in cui si trova la piscina di Carona.
Il ricorso, presentato al Tribunale cantonale amministrativo da alcuni cittadini contrari all’inserimento del villaggio glamping nel comparto della piscina, complica infatti un po’ i piani dell’Esecutivo. «Non modifica però la convinzione della Città e del Touring Club Svizzero (TCS) sulla solidità e la validità complessiva del progetto».
La questione è complessa e ha animato per mesi il dibattito cittadino. La piscina è rimasta chiusa durante la scorsa stagione a causa del dibattito sui lavori di manutenzione. La Città intende infatti rilanciare il comparto con l'aiuto del TCS, idea che non piace a diversi residenti, i quali hanno presentato ricorso al Tribunale cantonale amministrativo.
A margine dell'ultima seduta settimanale del Municipio, una delegazione del Touring Club Svizzero (TCS) ha incontrato oggi a Palazzo Civico i rappresentanti dell’Esecutivo cittadino e i funzionari dell’amministrazione comunale coinvolti nel progetto di rilancio del comparto della piscina di Carona.
L’incontro, programmato da diverse settimane, è stato l’occasione per ribadire la volontà di TCS Camping, espressa dal CEO Oliver Grützner e da Mattia Galli, responsabile del TCS per la regione Sud, di proseguire con il progetto di insediamento di un villaggio glamping secondo le dimensioni e i contenuti previsti dalla variante di PR approvata da Città e Cantone.
La Città attende ora l’esito del ricorso presentato dagli opponenti contro la decisione del Consiglio di Stato del 22 ottobre 2025, inoltrato al Tribunale cantonale amministrativo all’inizio del mese di dicembre. «Tale posizione si fonda sul fatto che il Consiglio di Stato ha approvato la variante di PR, confermando la zona destinata all’inserimento delle strutture abitative del glamping, già definita nella convenzione d’intesa tra il Municipio e il TCS del 2023, in vista della futura sottoscrizione dell’atto di diritto di superficie. Il progetto è stato ritenuto conforme sia sotto il profilo dell’inserimento paesaggistico sia per la correttezza dell’iter pianificatorio seguito in questi anni».
La variante di PR è stata adottata dal Consiglio Comunale nella seduta del 13 novembre 2023, a seguito della presentazione del relativo messaggio municipale.
Le conseguenze del ricorso al TRAM
La formale impugnazione della decisione del Consiglio di Stato al TRAM comporta, quale diretta conseguenza, un nuovo rinvio dei tempi e delle procedure per lo sviluppo dell’intero comparto. Il progetto di investimento per la ristrutturazione delle aree pubbliche della piscina, infatti, è sempre stato strettamente vincolato alla realizzazione del villaggio glamping del TCS.
Il Municipio e il TCS hanno pertanto dovuto riallineare le rispettive tempistiche di progettazione ed esecuzione, tenendo conto del ricorso pendente. In attesa della decisione sul ricorso, la Città comunica che la piscina di Carona rimarrà chiusa al pubblico anche per l’estate 2026.



