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ARGOVIAErgastolo e internamento per Thomas N., chiesti i risarcimenti per i parenti

14.03.18 - 12:46
Per la procuratrice è chiaro che non ha avuto alcun rimorso e aveva intenzione di ripetere il crimine
Keystone
Ergastolo e internamento per Thomas N., chiesti i risarcimenti per i parenti
Per la procuratrice è chiaro che non ha avuto alcun rimorso e aveva intenzione di ripetere il crimine

LENZBURG - La mattina del secondo giorno di processo sono stati chiesti i risarcimenti per le vittime. Markus Leimbacher, l'avvocato della famiglia ha iniziato mostrando le foto dei bambini: «Dion e David erano l'orgoglio dei loro genitori. Questa famiglia normale è stata distrutta il 21 dicembre 2015».

L’avvocato ha chiesto un risarcimento di 11’500 franchi per la copertura delle spese dei funerali. Per i genitori di Carla S. sono stati domandati 125’000 franchi (per ognuno) e 35’000 franchi sono stati chiesti per il fratello. 75’000 franchi per il compagno di Carla S., indicato per diverso tempo dai media come sospettato dell’efferato omicidio.

Il rappresentante legale del padre biologico dei bambini - non presente in aula perché «non vuole stare nella stessa stanza con l’assassino» - ha chiesto un risarcimento economico di 5’000 franchi per l’uomo, sommati a 70’000 franchi per ogni figlio. «Anche se sa che non gli ridaranno indietro i suoi figli e che comunque non li riceverà mai, perché Thomas N. non ha soldi». Per le sorellastre di Dion e David sono stati chiesti 15’000 franchi a testa.

Ergastolo e internamento a vita - Ergastolo e internamento a vita: questa la pena richiesta dalla pubblica accusa per lo svizzero di 34 anni processato in Argovia per il massacro di Rupperswil del 21 dicembre 2015.

 

«Ha ucciso quattro persone senza un motivo - semplicemente perché ne aveva voglia. Dopo aver commesso i crimini non ha avuto alcun rimorso ed è andato alla ricerca di altre vittime. Ha anche sperperato i soldi estorti», ha detto la procuratrice che ne ha chiesto l'internamento a vita per l'alto rischio di recidiva. Se ci si limitasse all'ergastolo, sarebbe «molto probabile» che l'imputato dopo 15 anni verrebbe rilasciato per buona condotta. Non c'è alcun elemento attenuante, ha sottolineato Loppacher. Tutte le imputazioni avrebbero potuto essere dimostrate anche senza una confessione.

L'accusato - ha ricordato la procuratrice - ha abusato sessualmente per mezz'ora di un ragazzino di 13 anni e dopo quei «disgustosi» abusi ha sgozzato il ragazzo, la madre, il fratello e l'amica di quest'ultimo che aveva precedentemente legato nei rispettivi letti. Dopo essersi ripulito del sangue, ha sparso dell'olio per torce e ha dato fuoco alla casa. Come se non bastasse, subito dopo quegli efferati delitti l'accusato ha iniziato a cercare su internet altri ragazzini e a studiare le abitudini delle loro famiglie. Per la procuratrice è chiaro che aveva intenzione di agire con le stesse modalità.

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