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AUSTRALIA

Strage sulla spiaggia: a sparare, padre e figlio

Bondi Beach, dalla polizia nuovi dettagli sulla sparatoria durante la festività ebraica di Hanukkah. Salgono a 15 le vittime, bandiere a mezz'asta in segno di lutto
Afp
Fonte ats ans
Strage sulla spiaggia: a sparare, padre e figlio
Bondi Beach, dalla polizia nuovi dettagli sulla sparatoria durante la festività ebraica di Hanukkah. Salgono a 15 le vittime, bandiere a mezz'asta in segno di lutto

SYDNEY - I due uomini armati che hanno sparato e ucciso 15 persone durante una celebrazione ebraica sull'iconica Bondi Beach di Sydney erano un padre cinquantenne e suo figlio ventiquattrenne, ha dichiarato la polizia australiana.

«Il cinquantenne è deceduto. Il ventiquattrenne è attualmente in ospedale», ha dichiarato il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, in una conferenza stampa. «Posso dire che non stiamo cercando altri autori di reato», ha aggiunto.

Lutto in tutta l'Australia - «Oggi le bandiere sventoleranno a mezz'asta in tutto il Paese per rendere omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita e a tutti i feriti», ha detto Albanese.

Cos'è accaduto - Almeno 50 colpi di fucile contro le famiglie riunite in riva al mare per celebrare la festività ebraica di Hanukkah, il festival delle luci dell'ebraismo: è finito nel sangue, con una delle più gravi stragi d'odio antisemita al di fuori di Israele un pomeriggio di festa a Bondi Beach, la celebre spiaggia di Sydney, in Australia.

Come detto, due uomini hanno aperto il fuoco sulla folla. A neutralizzarli l'intervento della polizia ma anche il coraggio di un passante che ha disarmato a mani nude uno degli attentatori. Prima però gli attentatori hanno fatto in tempo a seminare il terrore: tra le vittime ci sono anche il rabbino di Sydney Eli Schlanger, una bambina di 12 anni e un sopravvissuto all'Olocausto.

«Un atto di malvagio antisemitismo che ha colpito al cuore la nazione - ha commentato intanto il primo ministro Anthony Albanese - Il male che si è scatenato a Bondi Beach è incomprensibile». All'Australia e alla sua comunità ebraica è arrivata la solidarietà dei principali leader internazionali, insieme a quella della comunità musulmana australiana e dell'Autorità Palestinese.

Israele però ha puntato il dito contro Canberra, "colpevole" a suo dire di avere tra l'altro riconosciuto lo Stato Palestinese: il governo australiano «ha gettato benzina sul fuoco dell'antisemitismo - ha affermato il premier Benyamin Netanyahu - Si diffonde quando i leader rimangono in silenzio».

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