Arriva il primo bus elettrico: ecco come si viaggia a bordo
Arriva il primo bus elettrico: ecco come si viaggia a bordo Ufficialmente sulle strade luganesi dal 14 dicembre, lo abbiamo testato in esclusiva
Ufficialmente sulle strade luganesi dal 14 dicembre, lo abbiamo testato in esclusiva
LUGANO - Meno emissioni e meno rumore: è il nuovo bus elettrico della Trasporti Pubblici Luganesi SA, sulle strade di Lugano ufficialmente dal 14 dicembre. Una svolta verso la tecnologia green che, secondo il direttore Roberto Ferroni, porta benefici immediati: «Innanzitutto si riduce l’inquinamento atmosferico. Per gli utenti, invece, il vantaggio principale è il comfort a bordo del veicolo».
Ma come funziona la ricarica e quali sono le tempistiche? «I nostri autobus sono in servizio per 19 ore e mezza al giorno. Escono al mattino completamente carichi, al 100%, e al capolinea di Manno effettuano una ricarica di quattro minuti. Così rientrano la sera - verso l’una del mattino - ancora con circa il 40% di carica residua».
Una ricarica rapida è sufficiente - A bordo ci sono cinque pacchi batteria, per un totale di circa 500 kWh. «Non sono molte, il che consente di trasportare più persone grazie a un minor peso. Carichiamo a ogni giro, al capolinea. Non sarebbe indispensabile: possiamo compiere anche due o tre giri senza ricaricare, ma la regola è di effettuare sempre una breve ricarica all’arrivo». Il bus è inoltre dotato di un sistema di ricarica incorporato che si aziona quando il motore frena.
Il traffico luganese non rappresenta un ostacolo - «I tecnici hanno calcolato il fabbisogno energetico tenendo conto anche degli ingorghi, del riscaldamento e del condizionamento a pieno carico. Il mezzo è stato testato: qualche anno fa abbiamo avuto in prova lo stesso modello usato dalla città di Berna proprio per verificarne le prestazioni».
Per selezionare il veicolo, TPL ha «mappato l’intera linea dal punto di vista altimetrico. I fornitori, con software specifici, hanno stimato la capacità necessaria delle batterie. I test su strada hanno poi confermato - e in alcuni casi superato - i valori previsti».
Con l’introduzione progressiva di otto bus, la linea designata per essere la prima completamente elettrificata è la 5. Una scelta che risponde a due criteri: «Innanzitutto, quando abbiamo avviato lo studio era la linea più lunga, con un dislivello di 117 metri: la più impegnativa per i veicoli elettrici. Dunque se funziona sulla linea “peggiore”, non avremo difficoltà sulle altre. Inoltre, volevamo coinvolgere più comuni: la 5 tocca Lugano, Massagno, Savosa, Vezia, Cadempino, Lamone e Manno». La prossima a essere rimodernata sarà la linea 3, ma l’obiettivo generale resta quello di «arrivare attorno al 2050 con una flotta completamente elettrificata».
Berna fa strada - I bus - già diffusi a Berna da almeno un decennio - si ricaricano tramite pantografo. Attualmente sul territorio sono presenti due stazioni, una a Manno e una a Massagno. «Il bus - spiega Marco Ferroni, vice responsabile dei servizi tecnici TPL - arriva alla fermata dopo aver completato il giro. Una volta nella posizione prevista, l’autista preme un pulsante e il pantografo si abbassa automaticamente. Terminata la ricarica, o raggiunto l’orario di ripartenza, l’autista lo sgancia e il bus può ripartire». Il tempo previsto è di circa sette minuti: «Il tempo naturale della sosta al capolinea. In caso di traffico possiamo ridurre la durata».
Con il muso smussato, un design più slanciato e una lunghezza di 18,75 metri, il nuovo bus della ditta svizzera Carrosserie Hess AG ha una garanzia di 20 anni. E offre un viaggio più confortevole: meno strappi, odori e rumori. Anche gli autisti, recentemente formati, notano la differenza. «È molto fluido da guidare - racconta Vincenzo Londino - e per i nostri passeggeri sarà davvero confortevole: un nuovo mondo». La nostalgia per il motore termico, almeno a Lugano, sembra già un ricordo.
