«La BNS aumenti le riserve di oro»

Lo chiede uno svizzero su cinque secondo un sondaggio
SAN GALLO - Malgrado l'attuale prezzo elevato una minoranza non trascurabile degli svizzeri, pari al 20%, vorrebbe che la Banca nazionale svizzera (BNS) rafforzi le sue riserve di oro: lo rivela un sondaggio condotto dall'Università di San Gallo (HSG) e da Philoro Svizzera - società di commercio del ramo con sede a Wittenbach (SG).
Il 15% sarebbe favorevole a un lieve aumento delle quantità di metallo prezioso, il 5% propenderebbe per un forte accumulo supplementare, mentre il 37% auspica che il livello sia mantenuto costante e un ulteriore 11% sarebbe per diminuirlo (l'8% in modo lieve, il 3% fortemente). Il rimanente 32% non sa esprimersi sul tema.
«Il sostegno agli acquisti è comprensibile», commenta Christian Brenner, CEO di Philoro Svizzera, citato in un comunicato odierno. «I consistenti utili di bilancio della BNS, generati proprio dal rialzo dell'oro, e le massicce compere da parte di banche centrali straniere rendono l'idea popolare». Dopo le notevoli vendite di 1300 tonnellate tra il 2000 e il 2009, le riserve della BNS si sono stabilizzate a 1040 tonnellate.
La propensione ad aumentare questi stock stride peraltro con le previsioni estremamente conservative che gli stessi cittadini formulano per il prezzo dell'oro. La performance media attesa per i prossimi 10 anni si ferma al solo 6,8% (sull'arco di tutto il decennio, non all'anno). Va anche considerato che il corso del metallo giallo è esploso negli ultimi mesi: dall'inizio del 2025 è salito (nella valutazione sulla base della moneta elvetica) del 45%, raggiungendo quota 3450 franchi all'oncia.
Philoro ritiene che diversi fattori possano spingere il prezzo ancora più in alto. «Acquisti record delle banche centrali, instabilità geopolitica, bassi tassi d'interesse ed espansione monetaria sono tutti venti a favore», spiega Brenner. «Se rimarranno attivi il prezzo potrebbe superare i 5000 franchi per oncia entro fine 2026». Anche per l'argento, trainato dalla domanda industriale, è atteso un rialzo potenziale fino a 55-60 franchi.
Il 2025 si è confermato un anno dinamico per il settore. Philoro ha registrato picchi di vendite a inizio anno, durante le tensioni commerciali Usa-Svizzera, e in autunno, al momento del rally di oro e argento. La forte domanda ha causato persino temporanei stop alle ordinazioni da parte di alcune raffinerie. Con il tradizionale picco natalizio alle porte Philoro si aspetta di chiudere un "anno molto positivo per i metalli preziosi, si legge nella nota.



