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MARCELLO MONIGHETTI

Turismo in Valle di Blenio: centralizzare non è sostenibile

di Marcello Monighetti, abitante di Olivone
Ti-Press (archivio)
Fonte Marcello Monighetti
Turismo in Valle di Blenio: centralizzare non è sostenibile
di Marcello Monighetti, abitante di Olivone

OLIVONE - A Blenio sta prendendo forma un’iniziativa referendaria per contestare la decisione del Consiglio comunale di centralizzare l’offerta turistica del Comune attraverso la costruzione di un nuovo InfoPoint presso il centro POLI.

La misura, proposta dal Municipio, è stata approvata il 2 giugno con 18 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti, nonostante l’opposizione di una parte della popolazione. Una lettera aperta indirizzata ai Consiglieri comunali (e pubblicata su diversi media) aveva infatti raccolto numerosi consensi tra i cittadini, ma non ha prodotto alcuna discussione all’interno del legislativo. Il progetto è passato sulla base di un rapporto di maggioranza piuttosto stringato, redatto dalle commissioni gestione e legislatura. Il rapporto di minoranza, più strutturato e approfondito, non è riuscito a influenzare l’esito del voto.

Quanto stanno mettendo in atto le autorità di Blenio con la consulenza del gruppo strategico Governance non è sostenibile neppure dal punto di vista sociale. Il turismo non va isolato e concentrato in un incantevole angolo del quartiere di Olivone. Chi frequenta la nostra regione va integrato nella realtà locale, soprattutto con il settore primario, con i loro pregiati prodotti a chilometro zero.

Gli ospiti devono coesistere con i residenti, con i loro commerci e servizi: questo è quanto andrebbe promosso e incentivato da parte di chi decide le strategie future della nostra piccola comunità di montagna.

La scelta di accentrare l’attività turistica attorno al centro POLI solleva perplessità, poiché rischia di spostare l’equilibrio del territorio a scapito delle altre zone del comune. Ricordiamo che il comune è formato da cinque quartieri (Aquila, Campo Blenio, Ghirone, Olivone e Torre) con le proprie frazioni. Inoltre, la costruzione di un nuovo edificio appare ingiustificata e insostenibile sia dal punto di vista ambientale sia economico. In un contesto in cui numerosi stabili privati risultano vuoti o sottoutilizzati, risulta evidente l’urgenza di puntare su una gestione intelligente del patrimonio edilizio esistente, evitando nuovo consumo di suolo e inutili sprechi di risorse.

I promotori di questo referendum non sono contrari a nuove idee, a nuovi sviluppi a favore del turismo. La ristrutturazione del Polisport, con annesso un importante campeggio glamping e un bagno pubblico, costituisce un deciso e importante passo avanti. Ora ci si aspetta un progetto completo, in grado di inglobare il vero nucleo del villaggio, attraverso la trasformazione della piazza d’armi in una vera piazza pedonale, con la creazione di nuovi accessi e nuovi posteggi, il tutto a favore anche dei cittadini residenti.

Lo stesso gruppo di cittadini, nel pieno rispetto dei diritti democratici, ha quindi deciso di sottoporre quanto votato dal consiglio comunale agli abitanti di Blenio tramite il lancio di un referendum. A breve inizierà la raccolta delle firme necessarie per rimettere in discussione la decisione.

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