La stessa parete, la stessa indignazione di Quadri

Nuove scritte sono comparse sulle pareti dell'ormai noto stabile delle AIL. Il Municipale luganese su Facebook: «Scritte vergognose. Eccoli qua, i pro Pal»
Nuove scritte sono comparse sulle pareti dell'ormai noto stabile delle AIL. Il Municipale luganese su Facebook: «Scritte vergognose. Eccoli qua, i pro Pal»
LUGANO - A cinque mesi dalla prima "pubblicazione", "l'odissea" dei "graffiti della discordia" si arricchisce di un nuovo capitolo. Negli scorsi giorni, l'ormai noto stabile delle AIL, già affrescato più volte a colpi di bombolette spray (e più volte ripulito), è stato infatti nuovamente trasformato in manifesto di denuncia contro il massacro della popolazione palestinese a Gaza. E a portare il fatto all'attenzione, come nelle puntate precedenti, è stato il municipale Lorenzo Quadri.
«Dopo il passaggio dei cosiddetti autogestiti, ecco ricomparire vergognose scritte antisemite sulla centralina AIL», scrive Quadri, in chiaro riferimento alla manifestazione per la Palestina svoltasi nel centro di Lugano sabato scorso.
«“Dal fiume al mare” è uno slogan antisemita, che inneggia alla distruzione dello Stato di Israele e alla pulizia etnica degli ebrei che abitano. Eccoli qua, i pro Pal!». «Ma naturalmente la faziosissima commissione federale contro il razzismo, nonché gli antirazzisti rossi da tre e una cicca… citus mutus!», conclude il municipale leghista chiamato in causa in prima persona, come si può leggere dalle fotografie, dagli autori («Lorenzo, devo sbiancare i muri di casa, puoi scrivere nel tuo Facebook? Grazie!»).
Lo scorso mese di agosto, dopo la rimozione della sua prima iterazione, il "graffito" aveva innescato un'interrogazione da parte di diversi consiglieri comunali de La Sinistra. E con la ricomparsa su quelle stesse pareti, solo pochi giorni dopo, di ulteriori scritte ne era seguita una sorta di querelle estiva, a mezzo social, tra lo stesso membro dell'esecutivo e la sezione luganese del PS.





