«Quella donna è stata investita qui, è assurdo»

L'amarezza di una comunità per il tragico incidente dello scorso weekend in una zona residenziale. Ancora senza identità il conducente dell'auto che si è dato alla fuga.
L'amarezza di una comunità per il tragico incidente dello scorso weekend in una zona residenziale. Ancora senza identità il conducente dell'auto che si è dato alla fuga.
CANOBBIO - Un incrocio in cui il limite di velocità è di 30 chilometri orari. Una piccola salita che da via dei Gelsi porta a via Campagna. È qui, in una zona residenziale di Canobbio, nel Luganese, che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, attorno alla una del mattino, una donna di 36 anni è stata investita, rimediando serie ferite. Il conducente si è dato alla fuga. E di lui continua a non esserci traccia.
Ronde spontanee – «Qui siamo tutti sconvolti – racconta un ragazzo del posto –. Stiamo facendo le ronde per cercare di individuare eventuali auto ammaccate. Finora non abbiamo trovato niente. Ma continueremo a farlo. Siamo solidali con la 36enne e con la sua famiglia».
Tante domande senza risposta – Accanto a lui c'è una ragazza. Dal viso si capisce che è molto provata. «L'incidente è accaduto in una zona in cui le auto solitamente vanno pianissimo – afferma –. Ci chiediamo come possa essere possibile finire investiti così. È assurdo. Siamo angosciati anche dal fatto che una persona possa essere scappata senza preoccuparsi della vittima».
Una serata in compagnia – La 36enne, che abita nella zona, aveva trascorso una serata in compagnia di amici. Non vedendola rincasare a un certo punto il compagno avrebbe tentato di chiamare sia la donna stessa (invano perché nel frattempo era stata investita), sia chi aveva passato le ore precedenti con lei. È nei minuti successivi, non riuscendo a raggiungere in alcun modo la 36enne, che sarebbe scattato l'allarme.
La polizia alla porta – «Verso le due di notte – sottolinea una signora che vive nei paraggi – è venuta a suonarmi la polizia alla porta. Gli agenti mi hanno chiesto se avessi notato qualcosa. Non ne sapevo niente, stavo dormendo. Poi ho scoperto cosa era capitato. Ancora adesso ho tanta amarezza addosso».
L'appello – La Polizia cantonale il mattino successivo aveva lanciato un appello per la ricerca di eventuali testimoni. Nel frattempo sono arrivate segnalazioni utili? Dal servizio comunicazione, media e prevenzione non trapelano notizie di rilievo in merito. «Gli accertamenti del caso sono tuttora in atto – si limita a riferire un portavoce –. Pertanto, allo stato attuale, non verranno rilasciate informazioni». Le condizioni di salute della donna intanto continuano a restare di una certa gravità.
La ricerca di testimoni continua
Interpellata da tio.ch la Polizia cantonale rilancia l'appello per la ricerca di eventuali testimoni, diretti o indiretti. Chiunque fosse a conoscenza di un minimo dettaglio sulla vicenda è invitato a prendere contatto con la Centrale comune d'allarme (CECAL). Il numero telefonico di riferimento è lo 0848 25 55 55.






