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Cristina Gianocca

Difendiamoci dai nuovi trattati OMS

Cristina Gianocca, membro di comitato HelvEthica Ticino
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Difendiamoci dai nuovi trattati OMS
Cristina Gianocca, membro di comitato HelvEthica Ticino

Il 01.06.2024 a Ginevra sono stati introdotti a forza gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (RSI) dell’OMS e nel maggio 2025 il nuovo Trattato pandemico.

La prima cosa da sapere è che le procedure “di voto” sono state ampiamente irregolari. Ad esempio i testi sono stati modificati fino a due ore prima dell’adozione (dovrebbero essere notificati almeno quattro mesi prima), rappresentanti di Paesi africani hanno dichiarato di avere subito pressioni e, cosa più sconcertante, non vi è stata alcuna votazione: il Presidente ha battuto il martelletto e ha tirato la conclusione.

Cosa prevedono i trattati? Predispongono un arsenale di nuove disposizioni che l’OMS può applicare con conseguenze vaste e pesanti.

Il nuovo RSI ad es. comporta una nuova definizione di pandemia che consente all’OMS di creare un livello permanente di allarmismo grazie al quale può introdurre di continuo misure, come “vaccinazioni” obbligatorie non testate, obbligo per i Paesi ricchi di pagare per i Paesi poveri (si tratta di miliardi), censura e restrizione della libertà di espressione per combattere la “falsa informazione”, pass sanitari per viaggiare ecc.

Inoltre e soprattutto l’RSI consente all’OMS di imporre qualsiasi misura senza che lo Stato possa decidere nulla. Il 03.06.2025 il Consiglio federale lo ha finalmente ammesso e la notizia è stata ripresa dalla Weltwoche «“Non possiamo decidere da soli“, I Consiglieri federali ammettono che nei confronti dell'OMS non sono sovrani, bensì burattini»

Il nuovo Trattato pandemico completa il RSI ma manca lo spazio per presentarlo.

Quando entreranno in vigore? L’RSI già il 19.09.2025 se il Consiglio federale non comunicherà entro il 19.07.2025 all’OMS (opting-out) che vuole dapprima consentire al Parlamento di pronunciarsi, come richiesto da quest’ultimo e come previsto dalla Costituzione. Ma il Consiglio federale sembra intenzionato a lasciare scadere il termine senza agire.

Di fronte a questa inerzia tocca ai cittadini attivarsi in prima persona firmando, ad esempio, la petizione di ABF Schweiz che chiede al Consiglio federale di dichiarare l’opting-out, in modo da permettere a Parlamento e popolo di esprimersi democraticamente su una questione, quella della gestione della salute, tanto rilevante per tutta la popolazione.

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