L’Associazione Ticinese dei Giornalisti critica l'operato degli agenti che hanno cacciato un operatore di TiPress dalla conferenza sul nuovo centro asilanti. E spunta anche un video di un manifestante
LUGANO - «La Polizia ha limitato il lavoro correttamente svolto da un fotoreporter». Così l’Associazione Ticinese dei Giornalisti, dopo aver ricostruito i fatti occorsi a Chiasso durante la serata di presentazione del nuovo Centro federale d’asilo.
Nella fattispecie un operatore di TiPress era stato cacciato da alcuni agenti dopo uno scatto che ritraeva una delle persone del pubblico accompagnate fuori a forza in seguito a una serie di concitate interruzioni.
A tal proposito l'ATG ribadisce ancora una volta il valore fondamentale del diritto di cronaca e deplora l’atteggiamento dei singoli agenti che «con parole e gesti fuori luogo, hanno impedito al collega di testimoniare ciò che stava accadendo».
Senza voler enfatizzare quanto successo e pur comprendendo che la Polizia è spesso chiamata a gestire situazioni delicate e atteggiamenti provocatori, l'ATG ritiene che questo «deprecabile episodio possa servire al Corpo per far comprendere agli agenti, specialmente a quelli più giovani e inesperti, l’importanza del lavoro svolto dalla stampa e il dovere legale e costituzionale di non ostacolarlo».
L’Associazione Ticinese dei Giornalisti invita i colleghi, in occasione di manifestazioni sensibili, a volersi far riconoscere immediatamente.