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BISSONE

Sotto inchiesta per il rogo di Melano, Bernardi si dimette

La decisione giunge dopo il suo arresto, avvenuto nell’ambito di un’inchiesta penale che ipotizza i reati di incendio doloso e messa in pericolo della vita altrui.
TiPress
Sotto inchiesta per il rogo di Melano, Bernardi si dimette
La decisione giunge dopo il suo arresto, avvenuto nell’ambito di un’inchiesta penale che ipotizza i reati di incendio doloso e messa in pericolo della vita altrui.

BISSONE - Vladimiro Bernardi ha rassegnato le dimissioni da municipale di Bissone. La lettera di rinuncia, firmata dall’esponente dell’Esecutivo eletto con la lista Lega-Udc “Per una nuova Bissone”, è arrivata lunedì in Municipio.

La decisione - riferisce laRegione - giunge dopo il suo arresto, avvenuto nell’ambito di un’inchiesta penale che ipotizza i reati di incendio doloso e messa in pericolo della vita altrui. Secondo gli inquirenti, Bernardi avrebbe provocato il rogo scoppiato il 3 dicembre scorso in un deposito-garage di via Scairone, a Melano, al pianterreno di una palazzina.

Successivamente, la procuratrice pubblica Anna Fumagalli ha ventilato anche l’accusa di tentato omicidio, collegata a una presunta aggressione ai danni dell’inquilino dello stabile, con il quale vi sarebbero stati contrasti legati al mancato pagamento puntuale dell’affitto.

L’arresto del municipale ha colto di sorpresa la popolazione, già segnata da un clima politico teso durante e dopo le elezioni comunali della primavera 2024.

Il Consiglio di Stato aveva già avviato la procedura per la sua sospensione dalla carica. Bernardi avrebbe potuto accettarla in attesa degli sviluppi dell’inchiesta, ma ha scelto di dimettersi. Il Municipio dovrà ora ratificare la decisione e stabilire se far subentrare la supplente Ruth Hodel Lavanzini o proseguire con quattro membri.

Bernardi, che respinge ogni accusa ed è difeso dall’avvocata Sandra Xavier, rimarrà in detenzione preventiva almeno fino a metà febbraio. L’incendio aveva provocato una densa nube di fumo, rendendo necessaria l’evacuazione temporanea di cinque persone. I pompieri del Mendrisiotto avevano domato le fiamme, mentre le analisi effettuate nel garage avevano subito fatto emergere l’origine dolosa del rogo, portando in breve tempo al fermo dell’indagato.

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