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LUGANO

Giallo delle chiavi: «Non sono cadute dal cielo»

La posizione di SOA Molino sull'autorizzazione di accesso all'area dell'ex Macello di Lugano: «Oggi le riconsegneremo».
TiPress
Fonte RED
Giallo delle chiavi: «Non sono cadute dal cielo»
La posizione di SOA Molino sull'autorizzazione di accesso all'area dell'ex Macello di Lugano: «Oggi le riconsegneremo».

LUGANO - «Le chiavi non sono cadute dal cielo». SOA Molino prende posizione oggi, lunedì 29 dicembre, sull'apertura "straordinaria" dell'area dell'ex Macello di Lugano. Già perché la concessione per permettere agli autogestiti di ritrovare gli oggetti personali e le installazioni artistiche non ha smesso di far discutere.

La questione aveva acceso infatti il dibattito all'interno dell'Esecutivo tra la municipale Valenzano Rossi e il capodicastero Immobili Raoul Ghisletta, accusato di aver fornito gli accessi all'edificio. «Ho dato io l’autorizzazione per evitare di creare ulteriori tensioni», aveva poi spiegato il sindaco Michele Foletti al Cdt.

«Le chiavi - viene precisato nel comunicato di SOA Molino - sono state concesse da un accordo, con tanto di ricevuta, preso tra l’avvocato del municipio Brunetti e quello dell’Associazione Alba in cui – indicativamente – entro il 15 novembre (data poi estesa tra le parti) si sanciva che avremmo ripreso le cose, senza nessun limite di orari, né di quantità di persone, né di modalità e senza nessun tipo di supervisione, se non con la partecipazione di chi quell’esperienza ventennale l’ha vissuta».

E ancora: «Se poi le persone che l’hanno vissuta sono molte e la cosa spaventa ancora una città ormai disabituata a vedere persone che si divertono, che godono e che si prendono cura le une delle altre in uno spazio di lotta e conflitto e in un clima libero ma non liberalizzato, degno ma non commercializzato, è un dato di fatto che prima o poi qualcuno dovrà assumersi».

La parola fine del "giallo chiavi" dovrebbe però venire pronunciata oggi quando il gruppo riconsegnerà le chiavi. Questo «dopo tre momenti intensi, emotivamente ma non solo, fortemente partecipati e che difficilmente usciranno dai cuori e dalle menti di chi è passato anche solo per un attimo: tra chi quello spazio già lo conosceva e chi non l’aveva mai visto e ne solcava la soglia con un sorriso e uno sguardo di completo stupore e fascino».

Per quanto riguarda invece il risarcimento danni di 35mila franchi da parte del Municipio, il gruppo ha spiegato che «a breve pubblicheremo la lista dei soldi elargiti dallo stesso municipio per non entrare nel merito di uno spazio per l’autogestione e che utilizzeremo per sostenere realtà che riteniamo essere affini alle nostre idee di solidarietà».


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