«Gli svizzeri si credono superiori oltre i loro meriti...»
L'ex idolo della Valascia si è raccontato: «In Svizzera preparano degli spaghetti al pomodoro così semplici che non riesci a staccarti dal piatto».
MOSCA - È stato uno dei giocatori più forti passati dal nostro campionato. Con lui i tifosi dell'Ambrì hanno davvero sognato di vincere il titolo nell'ormai famosa e indimenticabile finale tutta ticinese del '99. Intervistato da Sport Express, ripresa da Swisshabs, l'oggi 54enne ha rivelato alcuni dettagli davvero inediti della sua avventura nel nostro Paese. Alcuni dei quali davvero inaspettati...
«Quando avevo 19 anni e sono arrivato in Svizzera, ho rubato delle cose in un negozio - ha detto il russo - A quei tempi, molti dei nostri giocatori facevano così. Rubavano tutto, dai vestiti ai registratori. Non avevamo soldi. Uno di loro era diventato così bravo che riusciva a infilarsi tre o quattro completi e diversi impermeabili. Cosa ho rubato? Avrei dovuto prendere qualcosa di valore, ma per qualche motivo ho preso biancheria intima e calzini. Li ho nascosti. Improvvisamente, mi è sembrato che ci avessero visti e siamo scappati! Abbiamo corso per venti minuti. Poi ci siamo nascosti in un parco. Lungo la strada, mi sono sbarazzato di tutta quella roba per precauzione...».
Petrov ha poi raccontato pregi e difetti della Svizzera e degli svizzeri: «La gente lì è unica. Fredda, distante, emana una certa arroganza. Gli svizzeri si considerano superiori ai loro meriti. Ma che paesaggi! E che cucina! Preparano degli spaghetti al pomodoro in una tal maniera che non riesci a staccarti dal piatto. E la fonduta di formaggio è straordinaria. Uno dei miei piatti preferiti. Non la ordinerei da nessun'altra parte se non in Svizzera».
