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GIORGIO CHIAPPININon stigmatizziamo gli apprendistati

22.01.23 - 12:46
Giorgio Chiappini – Consigliere Comunale di Massagno e Candidato al Gran Consiglio PLR
Giorgio Chiappini
Non stigmatizziamo gli apprendistati
Giorgio Chiappini – Consigliere Comunale di Massagno e Candidato al Gran Consiglio PLR

Nei prossimi 15 anni in Ticino andranno in pensione 40'000 lavoratori. Si prospetta dunque una bella sfida per il nostro sistema economico. Infatti, se già ora le imprese ticinesi faticano a trovare operai e tecnici specializzati, figuriamoci in seguito al pensionamento del 25% della totale forza lavoro cantonale.

Nell’ultimo decennio è mancato un lungimirante orientamento politico del sistema scolastico, il quale è, allo stato attuale, incapace di rispondere adeguatamente alle necessità del mondo del lavoro. Tale scompenso fra domanda ed offerta è riconducibile al fatto che i modelli educativi offerti sono anacronistici e non pongono un’adeguata attenzione a quelle che sono le nuove capacità richieste.

Un'altra grave mancanza, a mio avviso, è stata il non aver sufficientemente incentivato e promosso gli apprendistati, i quali sono troppo spesso stigmatizzati rispetto alle scuole di formazione generale (licei, scuola cantonale di commercio, ecc.). Questo ha portato ad una sorta di disinteresse verso coloro che hanno deciso di intraprendere tale percorso. Infatti, quest’ultimi sono stati “trascurati” dalle Istituzioni.

Statistiche alla mano, i numeri sono allarmanti: oltre un apprendista su tre in Ticino si licenzia prima di terminare la formazione. Tale dato, che si situa notevolmente al di sopra della media nazionale, non deve solo preoccupare, ma deve essere un campanello d’allarme per il DECS.

È necessario non solo garantire i posti di apprendistato, ma monitorare che gli stessi vengano portati a compimento. Purtroppo, sovente si dimentica che tali percorsi non riguardano solo ed esclusivamente gli apprendisti, ma anche le aziende, le quali, dato l’attuale contesto economico, sono sottoposte a importanti tensioni (rincaro energetico, mancanza di materie prime, inflazione, ecc.) ed hanno sempre meno tempo per seguire e formare. Il Cantone deve sostenere maggiormente la capacità formativa di tali realtà, poiché produttrici di quelli che saranno gli ingranaggi futuri del motore economico ticinese. Il Ticino sta bene se lavora, il Ticino sta bene se i ticinesi lavorano.

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COMMENTI
 

Voilà 1 anno fa su tio
@Pianeta terra - Sei uno di quelli che pensa che se non hai una zappa in mano non lavori... Studiare è impegno e fatica e capacità di organizzarsi, e non solo per perseguire una laurea, ma anche per un apprendistato o una specializzazione. Sono finiti da un pezzo i tempi di "Vale iù la pratica che la grammatica", in tutti i rami e le professioni, se non hai solide basi teoriche e non ci metti impegno per tenerti aggiornato resti a piedi.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Con la pratica salti la teoria ma non funziona inversamente. Concordo con il contenuto dell'articolo, oggi si sta creando un gran numero di futuri disoccupati specializzati in teoria che nemmeno le grandi aziende, tipici crogioli di burocrazia inutile, non saranno più in grado di assorbire.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
Prima di tutto dovrebbe dire quali sono le esigenze del mondo del lavoro... Poi, per quanto riguarda l'orientamento professionale, ogni anno si fatica parecchio a collocare tutti gli apprendisti, significa quindi che di giovani che vogliono intraprendere un apprendistato ce ne sono. Per quanto riguarda le conoscenze teoriche e pratiche, non ho mai pensato che qualcuno possa imparare saltando la parte pratica, ma la maggior parte delle professioni richiede molta più teoria di alcuni anni fa, basta guardare ad esempio come sono cambiate le automobili e il lavoro di meccanico.

Sarà 1 anno fa su tio
Anche quando non erano sottoposte a tensioni molte aziende non dedicavano grande attenzione alla formazione, l'apprendista faceva comodo come manovale, affidato a persone non in grado di insegnargli qualcosa. La scuola dell'obbligo ha il compito di fornire le conoscenze generali di base, la scelta dell'indirizzo spetta al ragazzo, se poi le aziende non sanno incentivarlo e gli prospettano disoccupazione o salari da fame non è colpa della scuola. Se 3'000 giovani se ne vanno ogni anno dal Ticino dopo la formazione non è colpa della scuola. Sulla questione stipendi, ho sentito spesso datori di lavoro dire, anche per formazioni universitarie, che in Ticino c'è una situazione particolare... Spieghino una volta qual'è la situazione particolare che non permette stipendi decenti.

flame 1 anno fa su tio
L'apprendistato è una truffa vergognosa! Frutti soldi all'azienda venendo sotto pagato legalmente e poi si finisce a sgobbare tutta la vita ed essere sempre in basso alla catena. Volentieri abolire oppure rendere la maturità obbligatoria. Quanti apprendisti sono mai finiti ad essere proprietari di casa? Quanti apprendisti sono finiti a guadagnare più di 10'000 CHF al mese? L'apprendistato viene venduta bene e una grande porzione è assunta direttamente(e indirettamente) dal governo stesso (comuni/case anziani/amministrazione cantonale/scuole/rsi/ospedali/ecc). Se l'apprendista non frutta per un azienda privata non ne assumano.

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a flame
Geni986 in altre parti della Svizzera l'hanno capito... Un'azienda ha offerto a un giovane di mia conoscenza un buon stipendio, orari flessibili e 7 settimane di ferie.

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Risposta a flame
Bravi quelli che studiano!! Andate avanti a fare la O col bicchiere! Meglio un buon apprendistato. Che magari forma anche carattere e spirito!! ( piega le schiene di vetro)fa tirare fuori la famosa paglia dal c. ! Allora come la vedo io: Nel settore artigiano: L’ apprendista al primo e secondo anno non rende, vero perché bisogna spiegare ed insegnare e seguire .il terzo deve solo essere corretto poi rende. Uno forma un apprendista per avere un bravo operaio, o in futuro uno che rileva la ditta.

MoonLight 1 anno fa su tio
Risposta a flame
Ti assicuro che qui a ZH ho visto apprendisti in ottime posizioni. Una persona che ho incontrato di recente è Senior Project Manager in una grande azienda svizzera e ha fatto l'apprendistato. È in TI che se fai l'apprendistato, viene visto malissimo. Qua a ZH è proprio il contrario. Come miglior scelta viene considerato l'apprendistato svolgendo in parallelo la maturità professionale. Inoltre vedo che qui i giovani vengono aiutati e guidati durante le scuole medie nella ricerca del posto d'apprendistato. Dopo la formazione di 3 o 4 anni, guadagnano anche dai 5 ai 6 mila franchi.

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
@Pianeta Terra: definire quelli che studiano intenti a "fare la O col bicchiere" è tipico di quelli che della scuola non gliene fregava nulla e di conseguenza nella vita hanno concluso poco. Io personalmente ho studiato ed ho imparato a fare ben altro che la O col bicchiere; ed il risultato è che vivo e lavoro in Ticino, e sono uno di quelli che contribuisce ad aumentare il salario mediano del Cantone.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
Sante parole, uno dei problemi più gravi che abbiamo nell'economia Svizzera è il passaggio di testimone nelle piccole PMI. Lavorare per conto proprio da molte soddisfazioni, anche finanziarie, ma richiede inizialmente diversi anni di buon impegno, merce rara nelle nuove generazioni, cresciute nella bambagine del "ho quasi tutto" con poca fatica.

Geni986 1 anno fa su tio
Certo che anche lei non me li motiva gli apprendisti... Se l'apprendistato serve a diventare un ingranaggio... Risiede proprio qui il problema! La società si sta Svegliando. Non ci sono solo lazzaroni che non sono più disposti a fare troppa fatica ma anche persone intelligenti che stanno acquisendo una rinnovata consapevolezza. Il neo-liberismo sta dimostrando tutti i suoi limiti e sono i grossi imprenditori in primis a doversi chiedere cosa possono fare per attirare i giovani e fare in modo che restino. Le sempre richiamate "condizioni quadro" cui deve provvedere il Cantone (con che soldi tra l'altro se le tasse invece di alzare le abbassiamo) possono tendere in una certa direzione condivisa (p. es. la settimana lavorativa da quattro giorni) ma il grosso dell'impegno deve arrivare dalle aziende.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Geni986
Alle grandi aziende, grandi solo per i numeri di dipendenti, servono gli schiavi disposti a lavorare per loro perché non vogliono impegnarsi troppo in realtà artigianali più piccole ma che richiedono un bagaglio di conoscenza individuale e pratica più ampio con opzione indipendente.
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