«Roger Federer non ha ricevuto un centesimo»

Svizzera Turismo difende la scelta di investire in campagne online con celebrità, sottolineando i benefici promozionali e il limitato rischio di sovraffollamento.
Svizzera Turismo difende la scelta di investire in campagne online con celebrità, sottolineando i benefici promozionali e il limitato rischio di sovraffollamento.
ZURIGO - A livello personale l'ex campione di tennis Roger Federer non ha ricevuto nulla per la sua partecipazione alla campagna pubblicitaria lanciata da Svizzera Turismo per attirare nel paese ulteriori ospiti stranieri. Lo afferma Martin Nydegger, direttore dell'associazione di promozione del ramo, in un'intervista pubblicata oggi dal Blick.
"Volete sapere se Roger Federer guadagna una fortuna grazie a Svizzera Turismo? Posso dirvi che con noi non guadagna un centesimo", dice il 54enne. "All'inizio della nostra collaborazione ha affermato spontaneamente: 'Ho avuto successo perché sono cresciuto in un paese che mi ha dato la stabilità necessaria. L'ultima cosa che voglio è ricevere denaro dei contribuenti per il mio impegno'.
Quindi Federer e le altre star - chiedono i giornalisti della testata zurighese - fanno tutta la pubblicità gratuitamente? "Noi versiamo a Federer un contributo moderato alla sua fondazione, che utilizza il denaro esclusivamente a favore dei bambini svantaggiati in Svizzera", risponde il dirigente. "Questo è stabilito contrattualmente. E non possiamo rendere pubblico questo contratto. Non posso nemmeno dirvi quanto ricevono le altre star. Se potessi, lo farei volentieri, perché allora vi chinereste sul tavolo per stringermi la mano, vedendo a quale cifra ridicola queste celebrità promuovono la Svizzera".
I critici lamentano però che i soldi dei contribuenti vengano utilizzati per generare clic su internet. "Cosa c'è di sbagliato in questo?", si chiede l'intervistato. "Siamo un'organizzazione di marketing e abbiamo un mandato dalla Confederazione. Se abbiamo Roger Federer e (l'attrice e modella statunitense) Halle Berry vogliamo che il maggior numero possibile di persone veda il nostro messaggio. E ancora una cosa: nonostante la minore promozione e il budget ridotto, con l'attuale spot pubblicitario abbiamo ottenuto una portata maggiore rispetto agli anni precedenti".
L'esperto è tornato poi a parlare del tema del sovraffollamento turistico, che a suo avviso non è un problema. "In Svizzera abbiamo 300 destinazioni turistiche. La maggior parte di esse dispone di posti letto negli hotel, con un tasso di occupazione medio annuo del 50%, che nei Grigioni scende al 40%. In una manciata di destinazioni, vi do ragione, ci sono punte di saturazione. Sono in costante contatto con tutti i sindaci, gli albergatori e le società di trasporto aereo, non solo quando la situazione è davvero critica. Il mio appello, nonostante tutte le critiche sul sovraffollamento turistico, è: non trasformate pochi luoghi in un fenomeno che riguarda tutta la Svizzera", conclude il manager con trascorsi professionali presso l'ente turistico Engadin Scuol.




