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L'OSPITEAffinché la Pace non diventi ipocrisia

05.03.22 - 11:59
Luca Campana, Consigliere Comunale PPD di Lugano
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Affinché la Pace non diventi ipocrisia
Luca Campana, Consigliere Comunale PPD di Lugano

I titoloni dei grandi giornali raccontano di un “Occidente” in apprensione per quello che sta succedendo in Ucraina, l’apprensione riguarda l’avanzata poderosa dei Russi che in pochi giorni hanno riconquistato gran parte del paese.

Ieri è caduta Mariupol ed il "signore della guerra" Putin prevede quella di Kiev nel giro di poche ore se non di alcuni giorni.

Quello che dovrebbe suscitare indignazione e che invece scompare incredibilmente dal dibattito è la catena degli errori e delle responsabilità che fanno da contorno a questa situazione e di molte altre, unitamente all'aggressione di Putin.

Le guerre sono da condannare sempre, allo stesso modo di quelle "umanitarie" in nome dell’esportazione della democrazia, guerre costruite e giustificate sulla base di prove false (ricordate le fialette agitate dal segretario di stato Colin Powell il 5 febbraio del 2003?).

Guerre negli anni sostenute dalla stragrande maggioranza della politica e dei commentatori.

Un tempo non molto lontano vi era l’orrore dei colonialismi europei e successivamente quel che poi si è tramutato in odio anche in Vietnam, Tunisia, Libia, Etiopia fino all’Apartheid in Sud Africa, senza che qualcuno pagasse pienamente le atrocità, ancora oggi purtroppo valorizzate da nostalgici.

Non scordiamoci neanche della tanto accettata strage atomica sui civili di Nagasaki ed Hiroshima, dell’attacco alla Serbia della NATO con bombe all'uranio impoverito applaudita da molti i leader europei, poi dell’Iraq, Afghanistan, ed oggi nel sempre più dimenticato Yemen, questo, senza contare Stati e statarelli dove sono implicate le politiche anche occidentali ad uso degli interessi strategici nazionali.

La democrazia, un po’ ovunque ha fatto grandi passi indietro e l’instabilità è cresciuta senza sosta, se pensiamo anche alla Palestina dove la situazione non è migliorata e anzi ha conosciuto ulteriori peggioramenti.

Paesi che allora contribuirono a scatenare questo disastro ora si indignano senza aver mai voluto realmente cambiare, da tempo si arricchiscono di materie prime e di materiale bellico esportato a dittatori o per tramite (ci siamo anche noi svizzeri) ora si aprono le frontiere per accogliere questi nuovi profughi prodotti anche dalle loro scelte e dal loro cinismo.

Nulla accade per caso e se questo accade oggi non serve manifestare pace per qualche giorno su FB (magari con solo una bandierina ed un cuoricino) ma per tutte le ingiustizie durante l'anno senza tenere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.

Purtroppo, si sa che non si può avere tutto, il prezzo del nostro benessere e dall’iper-materialismo la devono sempre pagare i poveri in un altro angolo del mondo, questa guerra è il frutto di lunghi interessi geopolitici e di potere fra più parti.

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