«Vogliamo una pianificazione ospedaliera coraggiosa, di qualità e razionale»

Una mozione sul tema del contenimento della spesa sanitaria sottoposta da tre granconsiglieri PLR al Consiglio di Stato.
BELLINZONA - «Una pianificazione ospedaliera rigorosa è uno degli strumenti più efficaci per contenere la spesa senza sacrificare l’accesso alle cure». Lo mettono nero su bianco, in una mozione, i granconsiglieri PLR Alessandro Speziali, Matteo Quadranti e Natalia Ferrara.
L'atto arriva l'indomani dell'annuncio del rincaro dei premi di cassa malati. Sono tre le leve principali: «Concentrazione di specialità e casistica complessa in pochi centri (migliorando la relazione volume-esito), razionalizzazione delle funzioni h24/7 e pianificazione con volumi minimi e mandati chiari».
Diversi Cantoni «applicano con successo questi principi: Zurigo ha definito “Spitallisten” e mandati con criteri di qualità e volumi minimi per discipline selezionate; Vaud utilizza una pianificazione basata su dati Obsan con reti cliniche attorno al CHUV e ospedali regionali; i Cantoni Appenzello e San Gallo pianificano in modo congiunto alcune aree (acuti, riabilitazione) su un bacino intercantonale, evitando sovrapposizioni. Questi esempi mostrano che più concentrazione e chiarezza di mandati coincidono con migliori esiti e crescita dei costi più contenuta».
Inoltre, ai sensi della legislazione federale, la pianificazione ospedaliera è competenza dei Cantoni e deve basarsi su criteri di qualità ed economicità. «Riteniamo che i tempi siano decisamente maturi (e allarmanti) per gettare le basi concrete affinché la prossima pianificazione ospedaliera sia più coraggiosa, stimolo di qualità e motivo di razionalizzazione dei costi».
Per questo motivo, «chiediamo al Consiglio di Stato di elaborare un rapporto in cui si esaminano con rigore i benefici attesi da una concentrazione delle strutture e delle specializzazioni, in scenari alternativi, stimando gli impatti su costi e qualità».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!