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MENDRISIO«Siamo un ospedale profondamente ferito»

23.01.20 - 11:12
L’Ente ospedaliero ha presentato i risultati dell’indagine interna, che ha portato al licenziamento di due dipendenti e all’ammonimento di altri tre
tiPress - foto d'archivio
«Siamo un ospedale profondamente ferito»
L’Ente ospedaliero ha presentato i risultati dell’indagine interna, che ha portato al licenziamento di due dipendenti e all’ammonimento di altri tre

MENDRISIO - Massima trasparenza per cercare di ripristinare quel rapporto di fiducia che dopo quanto successo si è inevitabilmente incrinato. È anche con questo obiettivo che l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) ha voluto indire una conferenza stampa - autorizzata dalla Procura - per presentare i risultati dell’indagine interna avviata nel reparto di Medicina 1 dopo l'ormai noto caso dell’infermiere 45enne, indagato dalla Procura per la morte sospetta di 17 degenti, malati terminali.

Le scuse - «Vogliamo ribadire il nostro ruolo di servizio pubblico e di tutela per i pazienti», ha spiegato Paolo Sanvido, presidente del Cda dell’EOC, che ha presentato pure, a nome dell’Ente, le scuse per quanto successo. «I reati ipotizzati - ha aggiunto - sono molto gravi e vanno contro i valori che da sempre promuoviamo. Qualcosa non ha funzionato a dovere e in futuro quanto accaduto non deve più succedere». 

L'indagine - Pierluigi Lurà, direttore dell’OBV, è entrato nel dettaglio dell’esito dell’indagine interna e sulle azioni intraprese in questi tre mesi. I filoni dell’indagine sono stati sostanzialmente due: il coinvolgimento di altri dipendenti nella vicenda e il riesame delle procedure di gestione dei reparti.

Due licenziamenti - E proprio il coinvolgimento, appurato, di alcuni operatori sanitari ha portato a «provvedimenti pesanti» nei confronti di alcuni collaboratori: due licenziamenti, per violazioni gravi del codice deontologico e tre ammonimenti per delle violazioni minori. Questi collaboratori hanno fatto «un uso improprio della messaggistica istantanea - scambio di immagini e video fra un collaboratore e un altro, ma non all’interno di una chat - e un’interazione inappropriata con alcuni pazienti». Comportamenti non punibili penalmente ma che vanno contro l’etica professionale. 

«Non tacere» - Lurà ha poi voluto riservare due pensieri. Uno per i pazienti e le famiglie coinvolte, l’altro per l’autore della segnalazione che ha scoperchiato il vaso di Pandora, «a cui siamo estremamente grati». «Spero che sia da esempio per tutti gli altri collaboratori. La cultura del non tacere e del non nascondere è un dovere del personale curante», ha aggiunto

Incredulità - Ha infine preso la parola Brenno Balestra, direttore sanitario dell’OBV. «Quasi la metà della mia vita (30 anni) l’ho passata qua. Ho vissuto molti piccoli successi e qualche insuccesso, ma non avrei mai pensato di assistere a qualcosa di simile. Si pensa sempre che succedano da un’altra parte e invece sono successi qui». Anche lui ha espresso dolore «per non aver saputo assistere a dovere i nostri pazienti, specie quelli più fragili e vulnerabili».

I fatti - Durante la conferenza stampa sono anche state ripercorse le tappe di quello che è uno dei più gravi casi di malasanità che ha coinvolto l’EOC. Il 30 ottobre 2018 è giunta la segnalazione di alcuni comportamenti inadeguati nei confronti dei pazienti, a metà novembre il caso è stato segnalato al medico cantonale e al ministero pubblico. Il 19 novembre l’infermiere 45enne è stato sospeso, il 5 dicembre arrestato e licenziato in tronco. Il 16 ottobre 2019 l’Eoc ha potuto accedere a parte della documentazione e quindi ha potuto avviare l’indagine interna. Prima di quella data tutte le informazioni - è stato precisato - sono giunte tramite la stampa: «Una situazione frustrante». I fatti - ricordiamo - avrebbero avuto luogo in un periodo che va dal 2014 alla fine del 2018. Le indagini della magistratura nel frattempo continuano. L’operatore sanitario indagato è stato rimesso in libertà lo scorso agosto, dopo quasi nove mesi di carcere.

Tutte le tappe della vicenda:

30.10.2018 - La Direzione OBV riceve la segnalazione di comportamenti inadeguati di un infermiere nei confronti di pazienti.

30.10.2018 / 13.11.2018 - La Direzione OBV verifica l’attendibilità della segnalazione.

14.11.2018- La Direzione OBV, d’intesa con la Direzione generale EOC, coinvolge l’Ufficio del Medico cantonale.

15.11.2018 - Segnalazione all’Ufficio del Medico cantonale.

16.11.2018 - Segnalazione al Ministero pubblico. Da subito EOC e OBV collaborano pienamente con gli inquirenti.

17.11.2018 - Il Procuratore pubblico intima alle Direzioni OBV e EOC il divieto d'informazione; divieto poi ribadito il 23 novembre 2018 e il 29 gennaio 2019.

19.11.2018 - L’infermiere viene sospeso.

5.12.2018 - L’infermiere è arrestato e subito licenziato.

15.10.2019 - Dopo una serie di solleciti al Procuratore pubblico, l’EOC ottiene l’accesso a parte della documentazione d’inchiesta e contestualmente viene revocato il divieto d'informazione.

16.10.2019 – 4.11.2019 - Esame della documentazione da parte del team d'indagine interna EOC/OBV.

4.11.2019 - 10.01.2020 - EOC conduce l’indagine interna, volta a individuare eventuali comportamenti inadeguati di altri collaboratori, in linea con i regolamenti EOC.

10.1.2020 - Termina la prima fase dell’indagine interna, con la comunicazione dell’ultima sanzione.

23.1.2020 - Conferenza stampa dell’EOC.

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