Infermiere «killer», i colleghi rischiano il posto

Nuovi strascichi nel caso dei presunti omicidi intenzionali all'ospedale Beata Vergine. L'Eoc ha convocato alcuni dipendenti
MENDRISIO - Misure severe. Dall'ammonimento al licenziamento. È tutt'altro che chiuso il caso dell'infermiere dell'ospedale Beata Vergine di Mendrisio, accusato dalla Procura di avere soppresso intenzionalmente diversi pazienti malati di cancro. Alcuni ex colleghi del 45enne - riferisce oggi il Caffè - sono stati convocati dall'Eoc nei giorni scorsi.
I sospetti - spiega il domenicale - non riguardano gli omicidi in sé ma alcuni reati "minori". Foto e video dei pazienti registrati a loro insaputa dall'infermiere, forse con qualche complice. E poi condivisi tra colleghi via chat.
Un comportamento scorretto e passibile di denuncia. E infatti, una trentina di familiari dei pazienti si sono costituiti accusatori privati. Dal canto suo, l'Ente ospedaliero non sembra intenzionato a prendere la questione sottogamba. Alcune lettere di convocazione - riferisce il Caffé - sono state inviate nei giorni scorsi a un gruppo di dipendenti: conterrebbero un «generico riferimento» a gradi diversi di responsabilità e a «conseguenze professionali». Compreso il licenziamento. Un messaggio chiaro, neanche troppo velato.




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