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Anthony Joshua smonta Jake Paul

Primi round lenti, poi il britannico ha cominciato a fare sul serio e...
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Anthony Joshua smonta Jake Paul
Primi round lenti, poi il britannico ha cominciato a fare sul serio e...
La borsa? 92'000'000 di dollari a testa.
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MIAMI - L’incontro show tra Jake Paul e Anthony Joshua si è chiuso con la prevedibile vittoria di quest’ultimo. Al Kaseya Center di Miami, casa dei Miami Heat, lo youtuber, attore e pugile statunitense ha fatto il possibile, ha dimostrato che con allenamento e abnegazione - oltre a qualità fisiche e tecniche - tutto è possibile. E in questo caso il “possibile” è stato sfidare il britannico, campione vero che ancora può dire la sua a livello internazionale. Oltre alla sfida (il match era stato pensato su otto riprese da tre minuti l’una), il 28enne di Cleveland non è tuttavia andato: il 36enne ex oro olimpico e due volte campione dei pesi massimi ha infatti fatto valere la sua esperienza e anche un vantaggio fisico importantissimo. Tredici centimetri e ventitré chilogrammi in più per l’esattezza; numeri che hanno reso impossibile l’impresa di Paul.

Lo statunitense, che in un’esibizione (anche se, a dire il vero, lui ha sempre difeso la regolarità dell’incontro) aveva già affrontato Mike Tyson, è crollato alla sesta ripresa, orgoglioso ma a pezzi nel fisico. Nella conferenza stampa post fatica ha infatti ammesso di essere felice e soddisfatto di quanto fatto, ma anche di avere... la mascella rotta. «Mi sento bene, è stato divertente. Amo questo sport e ho dato tutto quello che avevo. Complimenti ad Anthony: per quel che mi riguarda, ho perso ma tornerò e continuerò a vincere. Credo che la mia mascella sia rotta. Anzi, è sicuramente rotta».

Si è consolato con una botta di visibilità, con il match trasmesso in streaming praticamente in tutto il mondo, e un assegno ricchissimo. I due pugili si sono infatti divisi equamente i 184 milioni di dollari di “borsa”, assicurandosi il guadagno più alto della loro carriera.

Esibizione o meno?
In tanti hanno sbadigliato nella prima metà dell'incontro, nella quale Joshua è sembrato impegnato più a controllare la situazione che ad affondare i colpi mentre Paul ha cercato di fare male ma... da lontano. Tensione? Pochina. Solo dopo l'intervento dell'arbitro, che ha ripreso entrambi i pugili chiedendo loro maggior impegno («I tifosi non hanno pagato per vedere questa schifezza») il britannico ha cominciato a fare sul serio. E per l'americano non c'è stato più scampo.

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