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MENDRISIO

L'ex infermiere del Beata Vergine e l'ossessione per la morte

Ricerche tra i Rosacroce, una confraternita esoterica, o i video delle decapitazioni dei terroristi dell’Isis. E si indaga sull'eventuale coinvolgimenti dei colleghi
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L'ex infermiere del Beata Vergine e l'ossessione per la morte
Ricerche tra i Rosacroce, una confraternita esoterica, o i video delle decapitazioni dei terroristi dell’Isis. E si indaga sull'eventuale coinvolgimenti dei colleghi
MENDRISIO - Una autentica ossessione per la morte. Tanto che, nei confronti dell'ex infermiere dell'ospedale Beata Vergine di Mendrisio, a breve, sarà disposta dalla procura una perizia psichiatrica. Questa ossessione emerge - come riferisce ...

MENDRISIO - Una autentica ossessione per la morte. Tanto che, nei confronti dell'ex infermiere dell'ospedale Beata Vergine di Mendrisio, a breve, sarà disposta dalla procura una perizia psichiatrica.

Questa ossessione emerge - come riferisce oggi il Caffé - dalla sua ricerca di risposte tra i Rosacroce, una confraternita esoterica, o nei video delle decapitazioni dei terroristi dell’Isis.

Ciò che sembra palesarsi non è un mero interesse, ma una sorta di fissazione. Tale da poter configurare i fatti che otto mesi fa lo hanno portato in carcere con l’accusa di omicidio intenzionale.

Il sospetto nei confronti del quarantaquattrenne è che abbia ucciso modificando i dosaggi di farmaci di alcuni pazienti "terminali". Il numero di questi non è stato ancora stabilito con precisione. Forse quattro, cinque, o anche di più.

Il domenicale, infine, non esclude che l’uomo possa aver avuto, fra taluni colleghi, una sorta di complicità. Ciò emergerebbe dallo scambio di fotografie scattate ai pazienti (anche dopo il decesso) e di messaggi telefonici.

Sono proprio le fotografie e le frasi scambiate via WhatsApp a costituire la base dei sospetti della procura, che ha chiesto a Losanna di analizzare le cartelle cliniche. Sospetti sul quarantenne, ma anche sul ruolo di alcuni suoi colleghi.

I contorni della personalità dell'uomo, molto stimato tra i colleghi - tanto da fagli ricevere al momento dell'arresto (quando l'accusa era solo di maltrattamenti) tante lettere di vicinanza umana -, si fanno così sempre più difficili da definire.

Il 19 luglio, intanto, scade per la terza volta il termine della carcerazione preventiva. Mentre si cerca di mettere ordine in quella che è una vicenda davvero ingarbugliata.

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