Sull'ex infermiere ora parla l'EOC

«Siamo vicini ai pazienti e ai famigliari coinvolti», e giustifica il silenzio: «Abbiamo rispettato il divieto di informare»
BELLINZONA - L'Ente Ospedaliero Cantonale rompe il silenzio sul caso dell'infermiere dell’Ospedale regionale di Mendrisio arrestato a novembre. Lo fa con un comunicato stampa in cui premette che «si è attenuto e si attiene al divieto di informare, sia nei confronti dei propri collaboratori sia verso l’opinione pubblica, ciò che il Procuratore pubblico ha deciso nei suoi confronti e che è tuttora in vigore».
Il comunicato non contiene novità rilevanti. L'EOC dice di aver collaborato con le autorità inquirenti per far piena luce sull’accaduto e dice di aver messo a disposizione del Ministero pubblico tutte le informazioni richieste relative al caso in questione. Poi esprime «il suo profondo rincrescimento per la situazione e la propria vicinanza nei confronti dei pazienti e dei famigliari coinvolti», e ringrazia «la persona che ha evidenziato il comportamento non adeguato dell’ex-collaboratore, permettendo in questo modo di procedere con la segnalazione all’autorità di vigilanza e contenstualmente al Ministero pubblico».
Non appena il Procuratore pubblico avrà tolto il divieto di informare, l’EOC avvierà un’inchiesta interna, in collaborazione con l’autorità di vigilanza, con la ferma intenzione di chiarire tutti gli aspetti. L’inchiesta penale in corso, vede imputato solo un infermiere e pertanto, scrive nella nota stampa l'EOC «il caso in questione, pur nella sua gravità, non deve gettare il sospetto e il discredito su tutta la categoria del personale curante, che con professionalità, dedizione ed empatia ogni giorno prende in carico i pazienti nelle strutture dell’EOC».




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