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LUGANOI taxi dell’aeroporto ora sono in stazione

24.10.19 - 22:58
Il lamento dei tassisti B. Ma si tratta di un provvedimento temporaneo
Archivio Tipress
I taxi dell’aeroporto ora sono in stazione
Il lamento dei tassisti B. Ma si tratta di un provvedimento temporaneo

LUGANO - Senza i voli di linea, da quasi un mese all’aeroporto di Agno di passeggeri non se ne vedono praticamente più. Ed è dura per i tre tassisti attivi allo scalo cittadino. Ecco dunque che da un po’ di tempo si sono trasferiti alla stazione di Lugano, con tanto di accesso al piazzale. «Un accesso consentito soltanto ai tassisti A» lamenta il rappresentante della categoria B. Categoria che dal 2015 è in attesa dell’entrata in vigore della nuova ordinanza municipale sui taxi (bloccata da un ricorso al Tribunale cantonale amministrativo) con cui saranno tra l'altro abolite le autorizzazioni di tipo B.

Il provvedimento a favore dei tre tassisti di Agno non è però nuovo: risale allo scorso agosto. «Non sono stati integrati nei taxi A, ma si tratta di una misura introdotta a titolo di prova fino al prossimo 31 dicembre» ci spiega il vicesindaco Michele Bertini, titolare del Dicastero sicurezza. I tassisti in questione hanno provvisoriamente i medesimi privilegi dei taxi A di Lugano (tra questi si conta anche l’accesso al piazzale della stazione ferroviaria). Ma sono state stabilite delle condizioni ben precise: durante lo stesso periodo i taxi luganesi sono autorizzati a utilizzare un percorso più veloce per raggiungere l’aeroporto di Agno (possibilità, questa, che con il recente ritiro di Swiss dallo scalo è ormai inutile) e ai taxi B è stata concessa la svolta sul lungolago arrivando da via Magatti (così come avviene già per quelli della categoria A).

Nel frattempo i tassisti B si sono comunque fatti vivi, per mezzo di un legale, presso il Municipio, chiedendo spiegazioni sulla presenza dei tre taxi dell’aeroporto in stazione.

Per quanto riguarda invece la nuova ordinanza sui taxi, la scorsa estate la questione è diventata di interesse cantonale. Lo scorso luglio ha infatti avuto luogo un primo incontro tra il Cantone e i principali centri urbani, scaturito da segnalazioni giunte dalle autorità chiassesi e locarnesi. Da questo è emerso che l'attuale gestione delle concessioni da parte dei singoli Comuni non è più al passo con i tempi. Al Consiglio di Stato è inoltre stato chiesto di creare un gruppo di lavoro per analizzare la tematica nel dettaglio e avanzare quindi una proposta di cambiamento.

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