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LUGANOIl giorno più lungo del Giornale del Popolo

18.05.18 - 21:31
Rotative in attesa del via libera della Curia, ma alla fine si opta solo per la versione online
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Il giorno più lungo del Giornale del Popolo
Rotative in attesa del via libera della Curia, ma alla fine si opta solo per la versione online

LUGANO - È stata una giornata ritmata dalle visite di sostegno, da riunioni coi sindacati, ma soprattutto dall’attesa. Attesa di un segnale che in serata non è ancora giunto. Per capire se domani il giornale potrà uscire, se le rotative del Centro Stampa di Muzzano, potranno stanotte venir messe in moto ancora serve il via libera della Curia. Alle 20:10 questa luce verde non si era ancora accesa. In tarda serata la decisione di uscire domani unicamente con la versione e-paper fruibile liberamente sul sito del GdP.

Giornalisti, grafici e collaboratori hanno trascorso le scorse ore in redazione per preparare un’edizione che, dopo quella bianca odierna, sarà comunque simbolica. Le pagine preparate dovrebbero ospitare infatti i numerosi messaggi di solidarietà giunti alla redazione (oltre agli inserti tradizionali del sabato). A sostegno della volontà dei dipendenti di non gettare la spugna erano presenti anche i sindacati. In particolare dell’Ocst che si sarebbe fatto garante per i costi di stampa. Sul posto, assieme a Nicola Morellato di Syndicom e a Ruben Rossello presidente dell’Atg, c’erano anche Paolo Locatelli e Renato Ricciardi dell’Ocst.

Intanto emergono alcuni retroscena sulla giornata rovente di ieri. A partire dal modo inusuale con cui è stata comunicata la notizia ai giornalisti durante una riunione via via più tesa. Non tutti hanno infatti apprezzato la maniera con cui monsignor Lazzeri ha annunciato le proprie intenzioni, ossia leggendo alle persone presenti l’editoriale pubblicato poi sul giornale. Poca empatia, vista la situazione. Come inatteso e inspiegabile prima del drammatico annuncio era sembrato l’arrivo dello stipendio mensile ieri, con una decina di giorni d’anticipo sul consueto giorno di paga. Non ha in seguito rasserenato gli animi la raccomandata odierna firmata dallo stesso vescovo nelle vesti di amministratore unico della Nuova Società Editrice del Giornale del Popolo, una lettera dove non si fa cenno a licenziamenti, ma si chiarisce che i dipendenti e collaboratori, in totale una trentina, sono «tutti esonerati dall’obbligo di presentarvi sul posto di lavoro a far tempo da sabato 19 maggio 2018, ritenuto che in ogni caso il salario mensile per il mesi di maggio vi è già stato corrisposto. Certo della vostra comprensione...».

E sempre tra le voci in circolazione, mentre l’editore Fontana ha confermato il suo interesse per un futuro GdP in formato rivista, registriamo anche quella che vuole l’inserto Catholica ospitato dall’autunno su un quotidiano ticinese. Insomma la situazione è molto fluida.

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