Aperta una raccolta fondi a beneficio dei dipendenti del quotidiano che chiuderà i battenti. Intanto i sindacati si dicono sorpresi e sono vicini ai lavoratori
LUGANO - Anche l’Associazione Amici della RSI esprime grande preoccupazione e rammarico per l’annunciata, repentina chiusura per ragioni economiche del Giornale del Popolo. Inoltre esprime vicinanza e solidarietà a chi vi lavora – giornaliste e giornalisti, personale amministrativo e tecnico – perché «si ritroverà da un giorno all’altro senza un lavoro, senza un piano sociale e senza una concreta prospettiva di reimpiego».
L’Associazione dà seguito all’appello lanciato dalla direttrice del Giornale del Popolo, Alessandra Zumthor, alla RSI: «Se qualcuno vuole bene al Giornale del Popolo, è il momento di farsi vivi con me e con la redazione: abbiamo delle idee ma ci serve un sostegno finanziario». «Per il momento, ha aggiunto, non è previsto un piano sociale per i dipendenti». L'invito è a partecipare a una raccolta di fondi che potranno essere destinati a sostenere i dipendenti del Giornale del Popolo in questo momento particolarmente difficile. È possibile versare un contributo con la menzione “GdP” sul Conto IBAN: CH34 0076 4154 3106 1200 1 presso Banca dello Stato del Canton Ticino intestato ad Amici della RSI – Per un Servizio pubblico radiotelevisivo forte e indipendente – 6500 Bellinzona.
La solidarietà del SSM - Il Sindacato Svizzero dei Mass Media (SSM) è solidale con le collaboratrici e collaboratori del Giornale del Popolo che a seguito della decisione odierna si trovano senza lavoro. «Auspichiamo vivamente - spiega il sindacato in una nota stampa - che si riesca quanto meno a negoziare un piano sociale che dia un minimo di respiro ai dipendenti confrontati con la disoccupazione nel difficile mercato del lavoro ticinese».
E quella di OCST, Syndicom e ATG - «Alla luce degli ultimi avvenimenti che vedono giornalisti, personale amministrativo e tecnico del Giornale del Popolo impegnati a tenere in vita fin quando possibile il giornale, sindacati e organizzazioni professionali sostengono vivamente questo tentativo e invitano coloro che hanno a cuore il pluralismo della stampa e le sorti del GdP a schierarsi in loro favore».
La presa di posizione congiunta arriva dai sindacati OCST, Syndicom e ATG Impressum che si dicono «sorpresi» dalla posizione dell'editore. «Nonostante il tentativo di trovare un'alternativa - sottolineano i sindacati - la Curia ha dichiarato di non vedere altre soluzioni rispetto alla chiusura immediata, auspichiamo che il generoso sforzo deciso oggi dall’assemblea del personale possa invogliare l’Editore a individuare una via di uscita dalla crisi e aprire un dialogo».
I tre sindacati richiamano poi l'Editore al proprio dovere di responsabilità sociale: «Riteniamo indispensabile negoziare un serio piano sociale nel caso in cui il giornale dovesse effettivamente chiudere. Lo richiedono l’impegno e i sacrifici profusi dal personale durante tanti anni per garantire l’uscita e la qualità della pubblicazione».