Lombardia cantone svizzero? C'è chi dice no

Abbiamo sentito il parere di alcuni lombardi e di qualche ticinese. La petizione online continua ad avere successo ma molti sono scettici: "Meglio fare il frontaliere"
LUGANO - Nei bar, negli uffici e nei ritrovi di mezza Lombardia non si parla d'altro da un paio di giorni. Le voglie di autonomia lombarde si sono risvegliate dopo che è balenata la possibilità di diventare un Cantone svizzero. Una vera e propria boutade, una chiacchiera da bar irrealizzabile per una lunga serie di motivi.
"Colpa" di Ueli Maurer - Tutta "colpa" del Consigliere federale Ueli Maurer, che durante la sua ultima visita ticinese ha affermato, rispondendo alla domanda di un giornalista comasco: "Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema. Stiamo facendo discorsi analoghi con Baviera e Baden-Württemberg". Le affermazioni del ministro UDC, singolarmente, sono passate quasi inosservate agli occhi della stampa svizzera, ma hanno lasciato il segno nel cuore di chi (e sono molti) vive in Lombardia ma vorrebbe diventare svizzero. Segno del disagio che la Lombardia vive in questi mesi, questa volontà di risolvere la crisi passando per una via inedita (e forse troppo facile?) e abbracciando la Confederazione.
I pareri lombardi - Siamo andati a sentire i pareri di alcuni abitanti della fascia di frontiera, ma non solo. Non c'è una maggioranza schiacciante di favorevoli, anzi. I contrari, poi, offrono argomentazioni più articolate del perché non ritengono che diventare svizzeri sia la soluzione a tutti i problemi. "Credo che la cosa non funzionerebbe per moltissimi motivi" dice Ettore, "e più ci penso e più me ne vengono in mente...". Il pensiero di Andrea è sulla stessa linea: "Non riesco davvero a capire che senso possa avere da un punto di vista del reale patrimonio culturale comune tra Svizzera e Lombardia che, a mio avviso, è irrinunciabile condizione per un'operazione del genere. A voler essere "filologici", sarebbe più sensata l'operazione inversa", con riferimento all'antica estensione del Granducato di Milano, che inglobava una buona fetta del Ticino.
"Balairatt" e ironia - Siamo incappati in una maggioranza di "no", quindi, anche se non manca chi dice orgoglioso di aver firmato la petizione che ha formalizzato il desiderio di "elveticità" dei lombardi. Nelle frasi di alcuni emerge una strisciante diffidenza verso gli svizzeri: "Non ho firmato, non firmerei" dice Giovanna "perché sono italiana, con tutti i nostri difetti, ma con tutti i nostri pregi, questi svizzeri puri di facciata e poi sotto sotto mica tanto, poco accoglienti con i poveri e molto con chi ha i soldi". Altri ricordano le bordate leghiste contro i frontalieri e la campagna "Balairatt". Aggiunge Francesca: "Ci sentiremmo perennemente in debito, non potremmo mai alzare la testa, continueremmo ad essere italiani in un paese straniero e questo farebbe di noi quasi degli immigrati". Non manca l'ironia: "Contrario" dice Stefano "per spirito patriota, per non diventare il sud del sud della svizzera, per non perdere le radici e la nostra cultura e perché ... Fare i frontalieri conviene".
Le opinioni ticinesi - I ticinesi, cosa ne pensano? Anche da questa parte del confine i pareri sono discordi. "Da un lato sarebbe interessante" osserva Matteo "perché finalmente la parte italofona della Svizzera acquisirebbe un po' di potere a livello nazionale dall'altro peró non vorrei che la Lombardia scarichi su di noi tutta una serie di problematiche legate soprattutto al sistema fiscale italiano". Altri sono pronti ad accogliere a braccia aperte "il PIL lombardo", forse meno i suoi abitanti. Altri ancora sono contrarissimi, e costellano la loro argomentazione con il termine "ramina" e con un vecchio leit-motiv con protagonista il generale Guisan.
Formigoni: "Non concordo" - Alla politica italiana, infine, la boutade piace e non piace. Se la Lega Nord al gran completo si dichiara favorevole, con tanto di apprezzamento del leader Umberto Bossi ("È una bellissima idea"), il governatore lombardo Roberto Formigoni non condivide la proposta di smembramento dell'Italia. Meglio, piuttosto, una Lombardia autonoma al 100%. "La Lombardia da sola è più grande della Svizzera e più avanzata e saremmo uno dei paesi più virtuosi e ricchi d'Europa" afferma. In Ticino, invece, l'idea non piace in toto nemmeno a Giuliano Bignasca, che si accontenterebbe di inglobare i territori dell'Insubria, lasciando volentieri all'Italia il territorio "da Milano in giù".




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