Sì all'iniziativa sull'avvocato degli animali
di Raoul Ghisletta
Il Partito socialista sostiene l’istituzione dell’avvocato degli animali in tutti i Cantoni, come richiesto dall’iniziativa popolare della Protezione svizzera degli animali in votazione il prossimo 7 marzo. Si potrebbe affermare, banalizzando, che vi sono altri problemi sociali più urgenti da risolvere, ma di fatto il quesito posto ai cittadini è questo: vogliamo istituire uno strumento efficace per l’applicazione della legge federale sulla protezione degli animali? O vogliamo disinteressarci dei problemi di applicazione della legge, che si riscontrano in molti Cantoni?
Per molti lavoratori e pensionati l’animale domestico è un essere importante, che curano con amore e che in taluni casi dà loro un affetto unico e importante. Il fatto che il Parlamento federale, seguendo il consigliere agli Stati Dick Marty, abbia tolto agli animali lo statuto giuridico di “cosa” e il successo stesso della raccolta delle firme dell’iniziativa tra la popolazione mostrano come il sentimento comune in Svizzera ritenga sempre più intollerabili i maltrattamenti degli animali, il loro abbandono in locali troppo piccoli o in luoghi inadatti, la mancanza di sorveglianza di animali che mette in pericolo le persone, lo sfruttamento a scopi sessuali degli animali, tanto per fornire alcuni esempi concreti di abusi che purtroppo succedono anche da noi.
Visti i costi modesti dell’iniziativa mi sembra giusto rispondere con un sì, per avere in tutta la Svizzera una protezione efficace degli animali da maltrattamenti crudeli. L’istituzione dell’avvocato degli animali è caldeggiata anche dalla Fondazione animali e diritto, che nel 2009 ha edito un studio sulla questione, redatto da eminenti giuristi: dallo studio emerge che i Cantoni che hanno l’avvocato degli animali o istituti analoghi applicano in modo molto più efficace la legge sulla protezione degli animali. A Zurigo le sanzioni nel 2008 sono state 190, a San Gallo 141 e a Berna 130: per contro in Ticino, a Ginevra, in Vallese, nel Canton Uri, Zugo, Glarona e Nidwaldo le sanzioni sono state solo da 1 a 3 in tutto il 2008, ciò che indica che vi è una forte lacuna nella persecuzione degli abusi commessi contro gli animali. Le sanzioni della legge federale sulla protezione degli animali, che nella misura del 60% riguardano animali domestici (principalmente cani) e del 40% animali da reddito, devono essere pronunciate allo stesso modo su tutto il territorio nazionale, se veramente si vuole proteggere gli animali e concretizzare lo statuto dignitoso che li pone tra la cosa e l’uomo, come deciso dal Parlamento federale.
di Raoul Ghisletta,
capogruppo PS in Gran Consiglio
