Condannati per l'omicidio del "Cowboy del Donbass"

Quattro soldati russi condannati a Donetsk per l’omicidio del volontario americano Russel Bentley.
MOSCA - Un tribunale militare di Donetsk, città del Donbass controllata da Mosca, ha condannato quattro soldati russi per l'omicidio di Russel Bentley, 64enne statunitense che dal 2014 aveva combattuto come volontario a fianco dei filo-russi.
Si tratta di un caso non comune di condanna da parte della Russia a propri militari per crimini commessi durante le operazioni belliche in Ucraina. I quattro militari avevano scambiato Bentley, soprannominato 'Texas' o 'Cowboy del Donbass', per un «sabotatore» al servizio di Kiev. Secondo il tribunale che ha giudicato il caso, ad aprile 2024 l'uomo fu picchiato a morte e il suo corpo abbandonato in un'auto che fu fatta esplodere.
Bentley, ex arboricoltore, si autodefiniva comunista e aveva raggiunto nel 2014 i separatisti filorussi del Donbass, combattendo al loro fianco fino al 2017. In seguito, era rimasto a vivere nell'Ucraina orientale, diventando in particolare collaboratore di media russi come Sputnik.
A due dei militari condannati per il suo omicidio, il comandante Vitali Vansiatski e il tenente Andrej Iordanov, sono state inflitte pene di 12 anni di carcere. Il sergente Vladislav Agaltsev ha ricevuto una condanna a 11 anni, mentre un quarto soldato è stato condannato a un anno e mezzo per «occultamento di crimini».



