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CANTONE / SVIZZERA

Un'associazione contro l'abolizione dell'adozione internazionale

È nata il 12 febbraio in Ticino e punta ad affondare la proposta governativa
Deposit Photos
Fonte GAFS
Un'associazione contro l'abolizione dell'adozione internazionale
È nata il 12 febbraio in Ticino e punta ad affondare la proposta governativa

BELLINZONA / BERNA - Contro il progetto di legge sull'abolizione dell'istituto dell'adozione internazionale, annunciato lo scorso 29 gennaio dal Consiglio federale, in Ticino nasce l'associazione del Gruppo adozione e famiglie Svizzera (GAFS).

L'associazioen si occuperà, tra gli altri aspetti, di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tematica. Aperta a persone che ne sostengono gli scopi provenienti da tutta la Svizzera, è stata costituita il 12 febbraio. Complessivamente, all'assemblea costitutiva, hanno preso parte 166 persone. Presenti anche i consiglieri nazionali Giorgio Fonio e Simone Gianini che hanno spiegato il contesto politico nel quale si inserisce la proposta del governo federale.

Entro fine del prossimo anno, Berna presenterà infatti un avanprogetto legislativo volto ad abolire l’adozione internazionale, dopo di che nel 2027 si aprirà una fase di consultazione pubblica e, se del caso, si potrà giungere, presumibilmente nel 2027 o 2028, a un progetto di legge vero e proprio depositato alle Camere federali.

«L’associazione GAFS - si legge nella nota stampa diffusa - opererà da subito con l’obiettivo di evitare che si arrivi a un messaggio governativo al Parlamento che contenga la proposta di abolizione dell’adozione internazionale, tenuto conto anche del fatto che il rapporto degli esperti sul quale il Governo si è basato per prendere la sua decisione indicava pure altre alternative».

Benché sia condiviso l’obiettivo di evitare in tutti i modi che al centro delle procedure di adozione non vi sia l’interesse dei bambini coinvolti, la GAFS ritiene che l’abolizione pura e semplice di un istituto che ha permesso a molti bambini e a molti adulti di costituire delle famiglie che oggi sono parte del tessuto sociale del nostro Paese sia una scelta profondamente sbagliata.

Durante la serata è stata chiarita anche la situazione che coinvolge le persone attualmente coinvolte da una procedura di adozione internazionale o che hanno l’intenzione di avviarla: finché un’eventuale legislazione che preveda l’abolizione dell’istituto dell’adozione internazionale non sarà entrata in vigore, cosa che avverrà solo se il Consiglio federale invierà un messaggio in questo senso al Parlamento, se il Parlamento lo approverà e se un eventuale referendum non dovesse avere successo, nulla cambia per le famiglie che hanno in corso una simile procedura o che desiderano cominciarne l’iter.

Il comitato dell'associazione
Eletto il comitato dell’associazione, composto da Lisa Balmelli, Monica Basile Valenti, Francesca Bernasconi, Manuele Bertoli, Stefania Biffi, Roberto Invernizzi, Tristana Martinetti, Nuria Navarro Bolliger, Laura Ott, Fabia Pellizzoni Comi, Chiara Orelli Vassere, Mirko Valenti, Benedetta Zanetti, Etienne Zanetti, il quale si riunirà nei prossimi giorni per designare il/la presidente e il/la vicepresidente, nonché per delineare le prime attività associative.
Quota associativa minima
L’assemblea costitutiva ha infine già deciso che la quota sociale minima a carico dei soci sarà di fr. 10.-.
Per maggiori informazioni
L’associazione ha previsto di poter aprire un sito Internet all’indirizzo www.gafs.ch al più presto.
Per informazioni rivolgersi a gafsadozione@gmail.com

Ciò che è successo ...

Il Consiglio federale svizzero ha deciso di vietare le adozioni internazionali a causa del rischio di abusi. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) è stato incaricato di elaborare un progetto di legge sul divieto entro la fine del 2026. La decisione è stata presa in seguito a numerose irregolarità nelle adozioni internazionali tra il 1970 e il 1999. Il numero di adozioni internazionali è diminuito notevolmente negli ultimi anni, da diverse centinaia a circa 30 all'anno. Le adozioni in Svizzera non saranno influenzate da questa decisione. Il DFGP esaminerà anche la necessità di una riforma sulla ricerca delle origini per le persone adottate. Non si prevede un aumento delle "adozioni in nero" a seguito del divieto. Altri paesi, come l'Olanda, la Francia, il Belgio, la Norvegia e il Canada, stanno considerando o hanno già adottato misure simili.
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