Il Parlamento ticinese ha approvato con 46 voti (30 quelli contrari) i conti cantonali, che chiudono con un avanzo da record (137,2 milioni)
BELLINZONA - È stato approvato con 46 voti a favore, 30 contrari e nessun astenuto il Consuntivo 2018, che chiude con un avanzo di 137,2 milioni di franchi (a fronte dei 7,5 milioni stimati a preventivo).
Se PLR, PPD e Lega hanno dato il loro benestare, non sono stati pochi i deputati in Gran Consiglio che hanno criticato i conti cantonali e che per vari motivi si sono opposti. Gli esponenti della sinistra (Verdi, PS, Mps, Più Donne e PC) hanno puntato il dito contro i tagli nella socialità, soffermandosi sulle politiche necessarie al Ticino «per fare fronte al crescente impoverimento del ceto medio, tra le quali il salario minimo e il ripristino dei sussidi ordinari per la riduzione dei premi della cassa malati».
I parlamentari dell'UDC si sono invece focalizzati sulla «spesa pubblica fuori controllo», chiedendo di «far entrare meno soldi nelle casse statali e lasciarli nelle tasche dei cittadini e delle aziende».
«Il ruolo problematico del PS» - «Finalmente anche il Canton Ticino può tornare a guardare al futuro senza dover pensare soltanto alla situazione delle sue finanze, che è stata la principale preoccupazione politica degli ultimi anni». Commenta così il PLR l'approvazione dei conti 2018, «frutto dell'intenso lavoro» del proprio consigliere di Stato Christian Vitta.
I liberali non lesinano poi un appunto all'indirizzo del PS, «che conferma il proprio ruolo problematico: da un lato vuole stare in governo, dall'altro ma si chiama fuori dalle responsabilità di governo».