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CANTONEScandalo hot su DropBox: la Magistratura getta la spugna

20.04.17 - 17:31
Foto di ragazzine messe alla berlina sul web: nessuna condanna, mancano le prove. Genitori indignati dopo il decreto d'abbandono da parte delle autorità.
Scandalo hot su DropBox: la Magistratura getta la spugna
Foto di ragazzine messe alla berlina sul web: nessuna condanna, mancano le prove. Genitori indignati dopo il decreto d'abbandono da parte delle autorità.

BELLINZONA – Cala il sipario sullo scandalo hot di DropBox. Con qualche polemica. L'inchiesta sulla vicenda, che ha messo alla berlina una trentina di ragazzine ticinesi, si chiude con un nulla di fatto. Negli scorsi mesi la Magistratura ha comunicato il decreto d'abbandono alle famiglie delle giovani coinvolte. Nessuna condanna, mancano le prove. Questo, in sintesi, il succo della missiva.

Un caso senza precedenti – Il caso era scoppiato a gennaio 2016 ed era stato portato alla luce da Ticinonline/ 20 Minuti. Le immagini di decine di teenagers della Svizzera italiana, ritratte in atteggiamenti intimi, erano finite in un grosso archivio assemblato grazie al sistema di DropBox. Il link alla pagina circolava sulle chat dei ticinesi tramite Whatsapp. Diverse le denunce contro ignoti avanzate dalle famiglie delle vittime.

La delusione delle famiglie – L'inchiesta aveva portato all'interrogatorio di alcuni giovani sospettati di avere orchestrato l'operazione. Fino alla resa. Le persone coinvolte non sarebbero perseguibili. Mancherebbero "dati di fatto". «Noi in fondo chiedevamo solo le scuse verbali e una presa di coscienza da parte dei responsabili di questa storia – commenta una mamma –. Invece non è mai arrivato nulla. Solo una lettera della Magistratura. Sono delusa. E come me tutti i genitori che hanno vissuto questa vicenda».

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